#BIODATE/LETTERARIE - Alda Merini

Contributi raccolti per ...


Le ricorrenze della data di nascita o morte di vari scrittori e filosofi - che verranno indicati con largo anticipo sotto questo hashtag (#BIODATE/LETTERARIE) - sono uno splendido pretesto per proporre un testo poetico. Il tutto mira non a un fine "didascalico" o, peggio ancora, riassuntivo del pensiero dell'autore considerato di volta in volta, ma l'innesco per esprimere poeticamente un'opera in versi che parta da quella sollecitazione iniziale.

In occasione del 91° anniversario della nascita di Alda Merini

21 marzo 1931- 21 marzo 2022

 

Contributo di Lucia Guidorizzi

PIZIA IN VIAGGIO

Facile affidarsi all’ipocrisia della commozione
Per leggende romantiche di pazzia e d’amore
Altro è addentrarsi oltre scorze d’apparenze
Investigare con una lama
Frugando nel crogiuolo dell’essenza
Morire e rinascere senza alcuna salvazione
Ma come Pizia in viaggio
Lasciandosi alle spalle santuari in fiamme
Ostinatamente dedicarsi alla parola
Rivoltare le zolle anche se nessuno ascolta
Eppure tutti vengono a vederti
A toccarti come prodigio da baraccone
O esibirsi come una Santa un po’ equivoca
Sfinita a forza di elargire miracoli
Con gli occhi bistrati e il seno pesante
A cui non è concesso il Paradiso
Facile celebrarti su altarini improvvisati
E andare a caccia delle tue reliquie
Da vendere a buon mercato
Il Dolore è un fiume profondo
Pieno di correnti gelide
In cui hai nuotato per tutta la tua vita


Contributo di Enzo Santese

PICCOLA APE FURIBONDA
Il ronzio intermittente sulle corolle
rivela fermento d’opere nel labirinto
di fiori inondato da nuovi profumi
su realtà maleodorante e sconcia
del mondo sognante impossibili rotte.
Vicino è l’orizzonte di una deriva
che presto fa deserto anche
il bosco più fitto e la dura pietra
sgretola il corpo scavato dall’acqua
che benedice la vita di chi grato
d’incessante cura la onora.
L’ape è furibonda e forse
pensa ai ghiotti del dolce miele
invaghiti da profitti immediati
e ignari della fatica che lo crea.


Contributo di Silvia Favaretto
COSISSIA
Solo una preghiera di vocali imperfette
Salvando la M del tuo nome e del mio destino
Mettendo anche la N di noi sulla vibrante ellisse di libellula
Solo un’ode all’erba che cresce nel silenzio
Le tue unghie che si allungano
Le radici si stirano in cerca di minerali
Solo un inno al cielo
Che non la smette di piovere
sui nostri sbagli e sui cappotti zuppi
Solo un’implorare eterno di avere una direzione
Che inseguendo la volontá
conduca verso fiamme e bagliori,
Lame verdi come foglie
Solo un’orazione per chi non ha ragioni
Ma solo ricordi, affidabili spelonche di passato…
avere il coraggio di staccarsi, nel canto…
E cosí sia