#BIODATE/LETTERARIE - Mario Luzi

Contributi raccolti per ...

 


Le ricorrenze della data di nascita o morte di vari scrittori e filosofi - che verranno indicati con largo anticipo sotto questo hashtag (#BIODATE/LETTERARIE) - sono uno splendido pretesto per proporre un testo poetico. Il tutto mira non a un fine "didascalico" o, peggio ancora, riassuntivo del pensiero dell'autore considerato di volta in volta, ma l'innesco per esprimere poeticamente un'opera in versi che parta da quella sollecitazione iniziale.

In occasione del 17° anniversario della morte di Mario Luzi
28 febbraio 2005-28 febbraio 2022

Contributo di Lucia Guidorizzi
AVVENTURARSI NEL MAGMA
Il magma si raffredda
Avventurandosi nell’avvenire
In una controversia di fuoco e di ghiaccio
Ricercare il bersaglio irraggiungibile
Far scaturire la fonte d’acqua viva
Con parole di rabdomante
Sondare la tenebra
Con bastone d’eremita
Procedere nel paesaggio
Aspro e tetro corroso dai venti
(corroso dai tempi)
Verso città spettrali
I cui pallidi marmi rilucono sotto la luna
Poggiando su fondamenti invisibili
Grandi angeli in equilibrio precario
Sui pinnacoli delle cattedrali
Piangono grosse lacrime di pietra
Annunciando prodigi sempre differiti
In un dialogo che è perenne sottrarsi
Procedere verso oscuri reami d’ombra
Dove Orfeo siede al fianco dell’Amata
Senza riconoscerla statue estranee
Assise in una necropoli deserta


Contributo di Enzo Santese
NEL VORTICE
Inghiottiti dal vortice
di cose suggerite da doveri
e logiche del buon vivere
in corsa verso obiettivi sognati
abbiamo reso l’utile una gemma
brillante nelle vetrine dei desideri
e la poesia è lì in scaffali di polvere
la muffa ricopre il verso
di lanugine chiara, come velluto
avvolgente in capsule di silenzio
percezioni di realtà sortite dal ritmo
di musiche capziose dentro enigmi
di alfabeti scritti con segni maiuscoli
per nascondere il fumo denso del dire.
Seguiteremo a pensare il mondo
dentro regole di precisi battiti
nelle norme fisse del tempo
e diremo alle pagine del diario
di attendere solo bugie vestite
di verità dolci e inesistenti.


Contributo di Silvia Favaretto
IL DIO CHE DANZA
L’ignoranza è spesso
Mancanza di memoria,
illusione di trovare un equilibrio fisso
quando equilibrio è ricerca,
mani graffiate, pianto.
La natura non è comunità,
è ascoltare il battito dell’altro,
ma con consapevole bramosia
di sopraffazione,
è sentirsi parte di un tutto,
ma anche fame e desiderio
di sopravvivenza.
Tu lo sapevi, Mario,
ricercare la purezza fuori
non ti renderà dentro meno marcio,
ma i tuoi occhi ne trarranno sollievo.
Il tuo cuore rinverdirà, invece,
solo quando riprenderai
la ricerca della memoria,
disposto a ri-incontrare
anche il più atroce degli istinti.