#BIODATE/LETTERARIE - Emily Brontë

Contributi raccolti per


Le ricorrenze della data di nascita o morte di vari scrittori e filosofi - che verranno indicati con largo anticipo sotto questo hashtag (#BIODATE/LETTERARIE) - sono uno splendido pretesto per proporre un testo poetico. Il tutto mira non a un fine "didascalico" o, peggio ancora, riassuntivo del pensiero dell'autore considerato di volta in volta, ma l'innesco per esprimere poeticamente un'opera in versi che parta da quella sollecitazione iniziale.

Nel 173°anniversario della morte di Emily Brontë
19 dicembre 1848- 19 dicembre 2021

Contributo di Lucia Guidorizzi
REGALITA’ DELL’INFANZIA
C’è un alto luogo
Coronato di fiamme
Dove la fedeltà all’infanzia
Vale più di ogni futuro
Un luogo battuto dai venti
Dove non ci si piega
Alle leggi degli uomini
Un reame dove in solitudine
Si forgia il proprio intelletto
Al pari di un metallo inossidabile
Noi non siamo quello che la vita
Pretende da noi
E se teniamo desto quell’anelito
Alla trascendenza
Nessuno potrà vincerci
La consapevolezza giunge
In un lampo di luce
Abbattendo i confini
Tra Vita e Morte
Così il nostro spirito
S’innalza in un vortice di fuoco
Nell’Alto Luogo dove
Integrità e Chiaroveggenza
Ci convocano


Contributo di Silvia Favaretto
SBUCCIARE
Si può avere il volto
Di una bambina adorabile
Ed essere smangiate -da dentro-
Dalle fameliche blatte della morte.
Bambina cattiva,
non hai rifatto il letto
non ti sei lavata nell’acqua gelida
Cattiva Cattiva
Sempre a scribacchiare
E a disegnare scarabocchi
Disordinata, distratta, intrattabile
Mio Dio, quanto siamo uguali?
Sei forse un personaggio che ho inventato
O sono magari io
L’atroce deriva dei tuoi inganni?
Prendi il coltello ed inizia a sbucciare
Scegli: il mio volto o le mele?
Il giorno sarà nuvoloso, Emily,
ma m’impegnerò a custodire
nel mio ventre, il sole.


Contributo di Enzo Santese
Flatus vocis
In mezzo al clamore di famiglia vociante
balugina la magia d’ascolto diretto
alle frequenze d’un silenzio che parla
e dice emozioni private e sintonie vere
dietro la maschera di un nome che copre
identità anelante al buio generatore
di seduzioni e fantasie a grappoli fitti.
Il flatus vocis arriva subito all’anima
il cuore è brughiera avvolta nella nuvola
densa di umori e scintille d’ira compressa
e i battiti accelerati rintoccano nel vuoto
di memoria sospesa nel pensiero di futuro
mentre lo sguardo ironico è esorcismo
in riti contro malvagità della sorte.