L’artista romano reinventa a teatro l’opera di Luigi Pirandello con la Realtà Virtuale, in cui la nuova sfida è mettere il pubblico in “scena”
L'idea della realtà virtuale abbinata a Pirandello, autore che più di altri ha riflettuto sulla "verità" che accompagna l'esistenza dell'essere umano, non può che essere stata una sfida per Elio Germano, che ha riscritto Così è (se vi pare) adattandolo al linguaggio della Realtà Virtuale.
Da quest'originale operazione è nato Così è (o mi pare), diretto e interpretato dall’artista romano, affiancato da Gaetano Bruno, Serena Barone, Michele Sinisi, Natalia Magni, Caterina Biasiol, Daniele Parisi, Maria Sole Mansutti, Gioia Salvatori, Marco Ripoldi, Fabrizio Careddu, Davide Grillo, Bruno Valente, Lisio Castiglia, Luisa Bosi, Ivo Romagnoli e con la partecipazione di Isabella Ragonese e Pippo Di Marca, in “scena”, da mercoledì 3 novembre 2021 alle ore 20.30 (repliche fino a domenica 7, con una doppia sabato 6) al Teatro Nuovo di Napoli, presentato da Gold Productions, Fondazione Teatro della Toscana e Infinito Produzione Teatrale.
In un salotto dell’alta borghesia si sviluppa Così è (se vi pare) di Luigi Pirandello che mette in discussione l’idea di “verità assoluta”. Un intero paesino viene turbato dall’arrivo del signor Ponza e della signora Frola, un genero e sua suocera che sembrano raccontare versioni diverse di una stessa storia con “protagonista” la moglie e figlia, la signora Ponza. I cittadini non sanno più a chi e a che cosa credere, ma non possono smettere di indagare alla ricerca di una verità che, forse, non esiste.
La riscrittura di Elio Germano, fra teatro, cinema e videogame immersivo, cala il testo del drammaturgo siciliano nella società moderna, dove lo spettatore è calato nella storia e, grazie alla realtà virtuale, si trasforma in uno dei protagonisti, che vede e ascolta tutto.
Gli spettatori, sessanta per ogni replica, vengono fatti accomodare in platea e attrezzati di un visore per la Realtà Virtuale e delle cuffie audio. Una volta fatta partire la visione, ci si trova catapultati in scena nel “corpo” di un personaggio della pièce, circondati dagli altri attori che, se il copione lo richiede, si rivolgono al pubblico, e dal suo “corpo virtuale” esce una voce di risposta alle loro sollecitazioni. E’ possibile scegliere dove e cosa osservare girando lo sguardo, diventando così personaggi e spettatori contemporaneamente.
Si apre così la possibilità di un'esperienza unica nel suo genere, utile alla finalità del racconto e alla riflessione sul tema pirandelliano di cosa sia reale e cosa sia vero.
La prospettiva è duplice: individuale e collettiva. Attraverso la visione simultanea, lo spettatore si trova immerso nella stessa vicenda cui assistono gli altri, ma può scegliere dove e cosa guardare.
Contemporaneamente, nello stesso spazio, altre persone vivono la medesima esperienza, tanto che al termine è possibile confrontarsi rispetto a quanto visto e sperimentato: esattamente come a margine di uno spettacolo teatrale o di un film.
Così è (o mi pare) adattamento e regia Elio Germano
Mercoledì 3 > domenica 7 novembre 2021 - Teatro Nuovo Napoli
Inizio spettacoli ore 20.30 (merc, giov e ven), ore 16.00 e ore 20.30 (sab), ore 18.30 (dom),
info 0814976267 email botteghino@teatronuovonapoli.it
Mercoledì 3 > domenica 7 novembre 2021
Teatro Nuovo Napoli
Fondazione Teatro della Toscana, Infinito Produzioni Teatrali, Gold Productions
presentano
Così è (o mi pare)
una riscrittura per realtà virtuale di “Così è (se vi pare)” di Luigi Pirandello
adattamento e regia Elio Germano
con
Elio Germano, Gaetano Bruno, Serena Barone, Michele Sinisi, Natalia Magni, Caterina Biasiol, Daniele Parisi, Maria Sole Mansutti, Gioia Salvatori, Marco Ripoldi, Fabrizio Careddu, Davide Grillo, Bruno Valente, Lisio Castiglia, Luisa Bosi, Ivo Romagnoli
e con la partecipazione di Isabella Ragonese e Pippo Di Marca
direttore della fotografia Matteo Cocco, sound design Gabry Fasano
costumi Andrea Cavalletto, scenografia Federica Francolini
make up design Dalia Colli, hair design Daniela Tartari
sound supervisor Luca Fortino, vr supervisor e final design Omar Rashid
aiuto regia Claudio Aloia, assistenti alla regia Martina Cavazzana, Rebecca Righetti
segretaria di edizione Carolina Marconi
operatore camera e post produzione Sasan Bahadorinejad
effetti speciali e post-produzione Cosimo Lombardelli
color correction Nazzareno Neri, microfonista Andrea Bruni
assistente costumista Eleonora Medolla
sarta Eleonora Sgherri, puppet Eugenio Casini
grafica Azzurra Giuntini, supporto logistico Sara Tonani
organizzazione Dario Costa, amministrazione Morena Lenti
prodotto da Pierfrancesco Pisani, Alessandro Mancini, Omar Rashid, Luca Fortino, Elio Germano
le riprese si sono svolte presso la Tenuta Bossi dei Marchesi Gondi e il Teatro della Pergola di Firenze
la produzione ringrazia
Benedetta Cappon, Artisti 7607, Iman Pisani, Alfredo D'Adamo, Elena Bianchini, Gerardo Gondi, Luca Viola, Valentina Di Cesare, Giacomo Gandossi, Martina Rojas Chaigneau, Francesco Esposito, Margherita Landi, Matilde Arrighi, Duccio Cecchi, Ettore Bettarelli, Gilda, Didì
Interpreti e personaggi
Elio Germano Lamberto Laudisi
Gaetano Bruno Il Signor Ponza
Serena Barone La Signora Frola
Isabella Ragonese La Signora Ponza
Pippo Di Marca Il Commendator Laudisi
Michele Sinisi Il Consiglier Agazzi
Natalia Magni La Signora Amalia
Caterina Biasiol Dina
Maria Sole Mansutti La Signora Sirelli
Daniele Parisi Il Signor Sirelli
Gioia Salvatori La Signora Cini
Fabrizio Careddu Il Signor Prefetto
Marco Ripoldi Il Commissario Centuri
Luisa Bosi La Signora Nenni
Ivo Romagnoli Il Signor Nenni
Lisio Castiglia, Davide Grillo, Bruno Valente I Signori Rava
Durata 85’ di visione e 15’ di preparazione
Così è (o mi pare) è una riscrittura per realtà virtuale di Così è (se vi pare) di Luigi Pirandello, adattato e diretto da Elio Germano, anche interprete di Lamberto Laudisi. È un progetto presentato da Fondazione Teatro della Toscana, Infinito Produzioni Teatrali, Gold Productions.
Per il Teatro della Toscana le nuove tecnologie si configurano come campi di ricerca per affrontare i classici da un punto di vista differente. La grande opportunità è quella di creare progetti specifici fruibili in maniera non sostitutiva al teatro. Ovvero, creazioni che nascono dal teatro e che al teatro ritornano. La sfida è sui contenuti e sui modi per realizzarli, come avviene in Così è (o mi pare).
Le riprese si sono svolte presso la Tenuta Bossi dei Marchesi Gondi e il Teatro della Pergola di Firenze, che con il suo Direttore artistico Stefano Accorsi ha fortemente voluto questo progetto, che segna proprio l’inizio di un cammino ideativo comune con Elio Germano.
In un salotto dell’alta borghesia si sviluppa Così è (se vi pare) di Luigi Pirandello che mette in discussione l’idea di “verità assoluta”: un intero paesino viene turbato dall’arrivo del signor Ponza e della signora Frola, un genero e sua suocera che sembrano raccontare versioni diverse di una stessa storia con “protagonista” la moglie e figlia, la signora Ponza. I cittadini non sanno più a chi e a che cosa credere, ma non possono smettere di indagare alla ricerca di una verità che, forse, non esiste.
Così è (o mi pare) cala il testo pirandelliano nella società moderna, dove “spiare” l’altro risulta ancora più semplice grazie all’uso dei nuovi media. Lo spettacolo è stato infatti pensato per essere realizzato in realtà virtuale, un nuovo strumento tecnologico, tra cinema e teatro, in grado di porre lo spettatore al centro della scena.
Tramite cuffie e visori il pubblico si trova a essere non più a teatro, ma all'interno del lussuoso appartamento dove si svolge la storia, più precisamente all'interno del corpo di uno dei personaggi, che vede e ascolta tutto: il Commendator Laudisi, anziano padre di Lamberto, su una sedia a rotelle, invenzione non presente nel copione originale. Si apre così la possibilità di un'esperienza unica nel suo genere, utile alla finalità del racconto e alla riflessione sul tema pirandelliano di cosa sia reale e cosa sia vero.
La prospettiva è duplice: individuale e collettiva. Attraverso la visione simultanea, lo spettatore si trova immerso nella stessa vicenda a cui assistono gli altri, ma può scegliere lui dove e cosa guardare. Contemporaneamente, nello stesso spazio, altre persone fanno la sua medesima esperienza tanto che al termine è possibile confrontarsi rispetto a quanto visto e sperimentato. Esattamente come a margine di uno spettacolo teatrale o di un film.