Gabrio Gentilini sarà in scena dal 26 aprile al 1 maggio alla Sala Umberto di Roma con lo spettacolo “The Boys in the Band”, di cui è co-protagonista dalla prima messa in scena italiana del 2019.
Nella piece, proposta al pubblico italiano grazie alla traduzione e all’adattamento di Costantino della Gherardesca, che la produce accanto a Giorgio Bozzo, il regista, Gabrio ricopre il ruolo di Donald, un ragazzo di 28 anni, americano e gay, che con la sua presenza a una festa di compleanno tra amici omosessuali in un appartamento di New York a fine anni '60, creerà varie dinamiche all’interno del gruppo, in un crescendo di colpi di scena, tensione, umorismo feroce e riflessioni profonde.
Gabrio ha nel suo curriculum esperienze molto importanti nel teatro di prosa e musicale oltre che ruoli in produzioni cinematografiche e televisive nazionali. “Sono veramente contento di portare di nuovo in scena questo spettacolo dopo la pausa forzata dalla pandemia. Ne amo il testo, così come la sintonia che si crea con i mie colleghi ogni volta che lo portiamo in scena. Tratta temi che sono sempre attuali e che riguardano tutti, non solo la comunità LGBTQ, protagonista dell'opera: quante volte ci facciamo inutilmente male fra di noi, che in fondo condividiamo la stessa sofferenza? Quante volte invece di scegliere l'empatia, preferiamo creare conflitto? Io sogno un mondo dove basta guardarsi negli occhi e riconoscersi come esseri umani in cammino che ogni giorno cercano di essere sempre più umani gli uni con gli altri”.
THE BOYS IN THE BAND è un'opera teatrale del commediografo americano Mart Crowley, diventata manifesto del Movimento LGBT. Andò in scena per la prima volta al Theatre Four di New York il 14 aprile del 1968 e, contro ogni previsione, rimase in cartellone per 1001 repliche fino al 6 settembre del 1970, divenendo così un punto di riferimento, un luogo di ispirazione per le prime grandi battaglie del Movimento omosessuale americano che ebbero inizio nel 1969. Un vero e proprio fenomeno di costume, uno spettacolo precursore dei tempi in grado non solo di anticipare i fermenti sociali, politici ed artistici della comunità LGBT, ma anche di conservare la propria forza negli anni e di essere oggi più che mai un’opera di strettissima attualità. Nel 1970 la commedia divenne anche un film per la regia di William Friedkin che in Italia uscì nelle sale con il titolo “Festa di compleanno per il caro amico Harold”. In occasione del cinquantesimo anniversario della commedia (1968-2018) lo sceneggiatore e regista americano Ryan Murphy ha riportato in scena a Broadway THE BOYS IN THE BAND con un cast stellare tra cui Jim Parsons, Zachary Quinto e Matt Bomer. Nel 2020 lo stesso Murphy ha realizzato un remake del film per Netflix con lo stesso cast della ripresa di Broadway di 2 anni prima.