Eka ci racconti di Lei, chi è Kateryna Zarkova come persona?Sono una persona forte e dolce nello stesso momento. Una persona dinamica, che guarda il presente e il futuro con la positività e la fede. E soprattutto, ho lo spirito forte che mi ha tramandato la mia terra e le mie radici e ho tanto amore verso la vita, le persone e tutto l’universo!Come nasce la sua passione per la musica?Da piccola mi piaceva cantare e ballare di fronte ai miei parenti. Al mio padre piaceva molto la musica di qualità, lui ascoltava sempre i dischi con il grande Luciano Pavarotti, Queen, Pink Floyd e Gipsy Kings, con quei ultimi ballava anche con tanta passione, poi a 6 anni la mia madre mi portò alla scuola di musica per imparare il pianoforte, perché lei a sua volta lo suonava. Invece mi hanno presentato il violino, perché tutte le maestre di pianoforte erano già occupate in quella scuola. Ma il violino non mi trasmetteva tanta passione e stavo già per abbandonare la musica, se non che mi hanno fatto vedere questa scena, come in una favola… Ho visto una ragazza bellissima, con i capelli lunghi che cantava come una sirena, accompagnandosi con la Bandura- una sorta d’arpa ucraina a 64 corde. così nacque la mia passione sia per la musica che per la bandura. E poi grazie alla mia maestra Klavdia Kryvzun, la quale mi ha sempre trasmesso tanto amore e la passione sia per la musica che per la cultura e la tradizione ucraina.Cantante delle tradizioni Ucraine e musicista di spessore, ruoli importantissimi come riesce ad amalgamarli per dare il meglio….Quando fai le cose con l’amore e tanta passione nemmeno pensi a come unire il tutto… e come se fosse un’onda che ti arriva e ti trasporta dove devi arrivare…e come quando prepari il tuo piatto preferito, ti lasci trascinare dall’emozione del processo stesso, nell’amalgamare gli ingredienti, i colori, i sapori, immaginando come verrà alla fine e nello stesso tempo godendo del processo!Come mi hanno detto alcuni grandi della musica: “EKA è fusa con la Bandura, è tutt’uno ! “ E’ vero, non riesco ad immaginarmi a cantare senza il mio strumento, è come se mancasse qualcosa… Cantando le canzoni della mia terra non potrei trasmettere lo spirito senza questo antico strumento, che attraverso la vibrazione delle sue corde trasmette la giusta energia!A 6 anni intraprende gli studi di musica, all’inizio di violino poi di bandura- antico strumento ucraino a 64 corde ed il canto che suona con successo in giro per il mondo. Ci racconti la storia di questo strumentoLa Bandura- è un’antico strumento cordofono della famiglia delle arpe. Nacque verso il XV secolo sul territorio dell’Ucraina di oggi. I musicisti, che lo suonavano si chiamavano i banduristi – erano i cantastorie che giravano dal villaggio al villaggio cantando le glorie dei cosacchi per sollevare lo spirito del popolo. E poi, come i menestrelli , suonavano anche nelle corti dei vari Rè e degli Zar.Tanti di loro erano ex cosacchi, che dopo essere stati feriti in una battaglia ,continuavano a “combattere” grazie allo strumento e la voce, invece della sciabola, dicevano che : “Il Cosacco muore ma la canzone vivrà per sempre!”Oggi ci sono tanti giovani che stanno riscoprendo le radici dell’Ucraina e dell’antico strumento, suonando vari generi di musica – dal rock al jazz, blues o pop mescolato con le sonorità folk di Bandura.Allora mi descriva il suo giorno lavorativo perfetto…Quando la mattina inizia già con la musica! Adoro fare la colazione in tranquillità, senza dover scappare da qualche parte e naturalmente con il sottofondo musicale .L’Italia mi ha insegnato a gustare gli attimi della vita e per questo Le sono grata! Poi arrivare allo studio di registrazione ed insieme agli amici musicisti, soprattutto con i quali hai la complicità artistica, costruire insieme le tue canzoni o la tua musica, registrare, fare degli arrangiamenti, creare insieme. Io credo molto nella Collaborazione e nella CO creazione tra gli artisti. Soprattutto con chì hai intesa è molto bello e divertente costruire un brano soltanto da un riff per esempio oppure da una melodia che ti era venuta durante un viaggio, per esempio, e tu lo hai canticchiato e registrato sul cellulare…e poi vedere nascere questo brano e svilupparlo è pura emozione!La sera avere il concerto, dove insieme al tuo gruppo condividere le emozioni ed energia positiva con il tuo pubblico! E’ una sensazione fantastica che poche cose nella vita ti fanno sentire questo!Quali sono gli artisti dai quali si sente maggiormente influenzata o da cui trae ispirazione?Spesso sento questa domanda e sinceramente mi mette sempre in difficoltà perché non ho un’artista in particolare…diciamo ho studiato la musica classica e folk del mio paese e ascoltavo molto quel genere al conservatorio mentre studiavo.. ma in Tv in quei tempi avevamo molti cantanti pop ucraini e russi, quindi io da ragazza mi ispiravo alle cantanti del mio paese - Natalia Moghilevska, Tina Karol, Skriabin, Okean Elzi…Poi mi sono trasferita in Italia e ho conosciuto la musica e gli artisti italiani e tanti anni cercavo il mio linguaggio musicale e lo stile nel quale fare la mia musica. In particolare mi ha colpito la canzone di Zucchero Fornaciari “Diamante”, mentre la ascoltavo mi ha trasportato nella mia terra nativa…poi ascoltando i suoi dischi mi è piaciuto il legame dell’artista con la sua terra e la sua gente, che spesso descrive nelle sue canzoni. Io percepisco molto la sua sensibilità artistica e spesso la musica di Zucchero mi ha ispirato nello scrivere delle canzoni.Dal rè del pop Michael Jackson traggo l’ispirazione dei testi e del significato delle sue canzoni che parlano della pace nel mondo, dell’amore incondizionato, di essere più coscienti e attenti riguarda all’ambiente, i temi importanti dell’umanità.La cantante che ascolto da poco e da cui traggo la maggiore ispirazione, la quale più di tutti rappresenta sia lo stile di musica, che i temi dei testi, che il messaggio che vuole mandare al mondo è la cantante australiana Peruquois. Lei la chiamano anche la voce di Madre Terra – è una voce magnetica e profonda, accompagnata dalla world music, che manda al mondo intero il messaggio di Amore Incondizionato, del vero potere delle Donne che stà nell’accoglienza, nell’armonia, pace e amore. Sono i temi, gli argomenti e i linguaggi che mi ispirano nello scrivere le mie canzoni d’autore.Come musicista quali sono i brani a cui ha dato vita ed ha sentito più vicino alla sua sensibilità artistica.La canzone, che canto, accompagnando con la mia Bandura, è il mio “cavallo di battaglia” in assoluto è “Hallelujah” di Leonard Cohen. Già il fatto che la suono con uno strumento così particolare lo rende insolita, poi con la mia voce ed interpretazione cerco di darle i colori del “bianco e nero”, dato che io non vedo questa canzone come qualcosa di soltanto religioso, angelico… io la vedo come diverse espressioni di “alleluia” che possano essere durante la vita: sia le belle emozioni di gioia, godimento, felicità, che quelli tristi, drammatici, le alleluia di disperazione e di speranza…sono tutti quanti che fanno parte della vita e quindi non possono essere divisi come ci siamo abituati nel sistema dualistico, ma vanno accolte, accettate e riunite in un unico cerchio della vita dove uno non esclude l’altro. Il suo percorso è ricco di collaborazioni importanti con artisti italiani come Zucchero e Bocelli, come nascono queste collaborazioni... (Io direi le conoscenze, poi veda lei come è più corretto)Sono stata davvero fortunata di poter conoscere gli artisti così talentuosi ed importanti!Con Zucchero Fornaciari ci siamo conosciuti attraverso amici musicisti in comune. Ero molto emozionata quando mi aveva invitato a suonare per la festa di Natale a casa sua dove insieme alla sua famiglia e gli amici ogni tanto invitava i giovani artisti emergenti, una di loro quell’anno sono stata io. Era molto curioso del mio strumento bandura e mi chiese anche se avevo le mie canzoni d’autore. Purtroppo a quell’epoca non scrivevo ancora però gli ho detto che avevo una sorpresa per lui. Ho cantato la mia canzone preferita “Diamante”, nella quale le ultime due strofe avevo tradotto in russo. Lui rimasto molto sorpreso e mi ha detto che nonostante che questa canzone avevano cantato le artiste del calibro di Anna Oxa e Mia Martini, la mia interpretazione gli è piaciuta più di tutte! Non l’ho dimenticherò mai perché proprio quel momento mi ha dato la forza di continuare e credere di più nella mia musica nel periodo difficile della mia vita quando stavo quasi per abbandonare la carriera da musicista!Invece Andrea Bocelli l’ho conosciuto quest’estate quando mi hanno invitato a suonare e cantare all’inaugurazione della mostra di uno scultore coreano ad Alpemare a Forte dei Marmi – il locale del celebre tenore italiano. In quell’occasione i miei amici, che conoscono Andrea da tanto tempo gli hanno parlato di me e lui ha voluto conoscermi . Il Maestro ha ascoltato con la curiosità la storia di questo strumento ucraino e subito ha voluto provarlo! Senza nemmeno un errore in due secondi il maestro a suonato e cantato “Tu scendi dalle stelle” con uno strumento che suonava per la prima volta!!! E’ un genio! Poi gli ho fatto sentire alcune canzoni e la celebre “Hallelujah” abbiamo cantato insieme, è stata una grande emozione e un grande onore per me!Ho proposto al Maestro di sentire anche la canzone che ho scritto io dove parlavo del perdono e dei temi spirituali molto importanti, del fatto che vorrei toccare questi argomenti nelle mie canzoni. Dopo aver ascoltato il grande Andrea Bocelli mi ha fatto tanti complimenti e mi ha detto che con questi temi così molto importanti per l’umanità sarei “fuori dal coro” ma che devo continuare ad andare per la mia strada!L’ho trovato una persona molto semplice, umile, umana e spirituale! Ringrazio Dio e le persone che mi hanno dato questa possibilità!Ed è stata anche una delle protagoniste del Festival “Taranta e dintorni” in CalabriaSi, come spesso mi accade di conoscere gli artisti importanti, anche questa volta avevo conosciuto il cantautore calabrese Mimmo Cavallaro. Lui con il suo gruppo, composto da bravissimi musicisti, fanno conoscere in Italia e nel mondo la musica popolare calabrese, facendo gli arrangiamenti di world music. Nei giorni del festival “Taranta e Dintorni” a Squillace nel 2019 ho avuto l’onore di poter suonare e cantare la canzone popolare ucraina “Ty g mene pidmanula” con il Mimmo ed il suo gruppo sul palco.Loro hanno arrangiato questa canzone con un ritmo napoletano. Io adoro mescolare le sonorità e i ritmi di varie culture ed anche il pubblico ha apprezzato molto! Condivido il messaggio di Mimmo Cavallaro di scoprire e valorizzare di più le radici della terra da dove veniamo, la sua cultura e tradizioni e portare a far conoscerla in tutto il mondo!Al Festival Napoli Cultural Classic ha riscosso un successo personale con l’assegnazione del premio come miglior musicista straniera di tradizioni culturali. Ci racconti della serata suSono davvero molto emozionata di poter ricevere il premio al Festival internazionale così importante! Dove i grandi della musica, arte, scultura, cinema e degli altri settori sono stati riconosciuti, e soprattutto essendo un festival internazionale i personaggi che ricevono il premio vengono da tutto il mondo! Per me è un grande onore essere stata selezionata per il premio come miglior musicista straniera di tradizioni culturali! Perché da diversi anni io lavoro nella musica e nel promuovere la cultura, la tradizione e la canzone ucraina in Italia e nel mondo. La serata è stata davvero magica!!! Nella bellissima location della chiesa di Santa Maria delle Grazie a Nola (NA), in mezzo agli artisti e i personaggi dello spettacolo, i professionisti di vari settori, con dei bravissimi presentatori ed il pubblico, ovviamente anche con i bravissimi organizzatori abbiamo assistito ad un magnifico evento, organizzato con cura e professionalità! Gli eventi del genere ci stimolano di andare avanti per migliorarsi ancora di più, di avere un confronto, di avere l’ispirazione, di mostrare ai giovani che se ci credi e lavori sodo nella tua passione o nel tuo lavoro raggiungi gli ottimi risultati che ti aprono le porte! Conosci tante persone interessanti e di successo con i quali puoi creare delle collaborazioni o i progetti insieme. Sono davvero molto grata per essere stata invitata e riconosciuta, per l’organizzazione e naturalmente per l’ospitalità del sud- famosa nel mondo che adoro!Che messaggio e che possibilità dà oggi il mondo dell’arte ai giovani artisti in un settore particolare e in perenne cambiamento come il teatro, cinema e la televisione ormai assorbite dalla rete? C’è spazio in Italia per giovani artisti talentuosi ?E’ un argomento molto complicato e particolare. Il mondo degli artisti, musicisti ecc. da sempre non è stato semplice…Perché noi artisti facciamo il riflesso della società, a volte siamo una riflessione, a volte la provocazione…in questo nuovo mondo di consumismo, materialismo e superficialità è sempre più difficile esprimere attraverso il tuo talento la propria arte ed essere pagati o appagati.In Italia il mondo della musica non è molto appagato, nemmeno il lavoro da musicista. tanti bravissimi artisti sono costretti abbinare l’attività concertistica con l’insegnamento se va bene, altrimenti devi fare altri lavori. In passato anche io avevo fatto il lavoro di cameriera o di barista, ma non mi sembra il giusto che io debba rubare il lavoro ad un ragazzo/a che si è diplomato nell’alberghiero, ognuno dovrebbe fare il lavoro che sa’ fare bene! e questa cosa per me è molto strana, come mai un musicista, cantante, artista laureato, e quindi un professionista, deve essere sottopagato per la sua professionalità e soprattutto per il suo talento che non hanno poi tutti? E poi l’Italia è il paese conosciuto nel mondo come la Patria di bel Canto, ci sono stati e ci sono tantissimi grandi compositori, artisti, scultori ,cantanti che hanno fatto la storia! Questa cosa ancora dovrei capire…E poi comunque questa tendenza è un po' in tutto il mondo che ci ha portato sulla via dell’ “immagine” ed apparenza, con uno scatto ed un selfie possiamo creare delle illusioni ed essere protagonisti e quindi c’è sempre meno esigenza di “tuffarsi” nel mondo degli artisti per capire, imparare, confrontare, riflettere per poter ricevere certe emozioni…La vita della maggior parte della società sta diventando un grande “fast food” , dove non si va in profondità, dove c’è l’interesse ed il risultato immediato. e così anche nella musica e nell’arte si basa sul protagonismo, sull’effetto immediato e superficiale, più sullo show che sull’arte quindi per gli artisti diventa sempre più complicato. Ma nello stesso tempo sempre più persone stanno diventando più consapevoli, più coscienti e spirituali ed io credo che la nuova epoca dovrebbe basarsi sulle COllaborazioni, COcreazione, COndivisioni. Ovviamente, ogni epoca ci porta qualcosa di nuovo, forse non è tutto così male come sembra, forse semplicemente dovremmo dimenticare i vecchi schemi per poter costruire le nuove opportunità!Il lavoro al tempo del “coronavirus” come stanno rispondendo gli artisti a questa emergenza virale ed umanitaria che ha colpito l’Italia e il mondo e come pensate di rientrare in campo viste le problematiche che sta affrontando il mondo della cultura in generale.Io personalmente ho avuto due reazioni diverse, da un lato nel momento di lock down ho potuto riflettere su tante cose e capire molte altri, dall’altro lato a livello artistico ho prodotto pochissimo perché sono un tipo di persona molto empatica e se non sono circondata dalle persone, se non ho la possibilità di poter condividere la mia musica e le emozioni con gli altri dal vivo, non riesco a scrivere, non ho l’ispirazione…Per fortuna ho potuto fare l’attività didattica online che mi ha permesso di andare avanti. Adesso sta ripartendo qualcosa a livello concertistico ed artistico ma ancora lentamente, ci sono ancora tante paure ed incertezze…Tanti i miei colleghi sono un po' abbattuti, tanti altri cercano le nuove strade ed opportunità… Essendo artisti siamo molto sensibili e percettivi, ma amiamo così tanto il nostro lavoro che poi è anche la nostra passione che sicuramente prima o poi troveremo la nostra nuova strada, le nuove opportunità in questa nuova epoca!Il rapporto con la tua città natale..La mia città natale si chiama Zaporizhzhia. E’ la città nel sud-est di Ucraina, la quale è divisa su due rive e nel mezzo c’è la famosa isola chiamata Khortytsia. Quest’isola ha svolto un ruolo importante nella storia dell’Ucraina specialmente nella storia dei cosacchi di Zaporizhzhia, infatti io ho “assorbito” sicuramente la forza dello spirito e della libertà dei gloriosi combattitori ! Adesso è una città industriale, produciamo l’alluminio e l’acciaio, abbiamo la fabbrica famosa in tutto il mondo che si chiama “Motor Sich” che produce i motori per gli aerei ed elicotteri. Lo scorso novembre sono stata nella mia città e ho avuto l’occasione di parlare personalmente con il sindaco con l’idea di proporli di fare il gemellaggio tra Zaporizhzhia ed una delle città italiane, che ancora stiamo valutando la quale sarebbe più indicata e quale avrebbe i più punti d’incontro. E poi naturalmente poter fare gli scambi culturali, organizzare gli incontri tra i business partner e i diplomati per poter creare le situazioni dove potrebbero nascere i progetti, sviluppare i rapporti internazionali, fare gli scambi tra gli studenti, le università, gli artisti ecc..E poi sono sempre in contatto con la mia famiglia ed i miei amici, la mia maestra di musica Klavdiya Kryvzun e vengo sempre volentieri per poter caricarmi d’energia della mia terra di nascita!I suoi prossimi progettiSto ricominciando a lavorare sul mio disco delle canzoni inedite che per vari motivi avevo sospeso…Questi saranno in ucraino, in inglese e italiano con gli arrangiamenti worldmusic.Dopodiché comincerò a presentarmi ai festival sia in Italia che all’estero. Il mio sogno è poter girare il mondo con la mia musica, far conoscere il mio strumento bandura e portare l’amore e pace attraverso le mie canzoni!In più insieme alla nostra squadra abbiamo cominciato a lavorare sui vari progetti culturali tra l’Italia e Ucraina, in futuro apriremo l’associazione italo ucraina per costruire “il ponte” tra due paesi. E’ molto importante poter conoscere la propria cultura, la storia, le tradizioni e le radici ed essere curiosi a guardare gli altri, poter imparare dalle diversità e trovare i punti in comune per vivere in pace, scoprendo alla fine che in fondo siamo più simili che diversi!