La street artist Laika torna in azione. E sullo stesso muro dell’ambasciata d’Egitto a Roma dove già era comparsa (era il 2020, poco dopo l’arresto di Zaki) l’opera con Giulio Regeni che abbraccia Patrick Zaki, ora appare una rielaborazione di quel ritratto. Ancora più forte, dopo l’annuncio della scarcerazione dello studente di Bologna dopo 22 mesi di detenzione preventiva. Laika nella notte tra il 7 e l’8 dicembre è tornata a Villa Ada, a Roma, con la nuova immagine. La precedente era stata cancellata e poi rimessa, sempre nello stesso posto, dall’artista. Questa volta Patrick Zaki non è più vestito da carcerato ma è sempre protetto dall’abbraccio di Giulio Regeni. «Ci siamo quasi», gli dice Giulio. «Stringimi ancora», risponde Patrick. Sullo sfondo, la luce in fondo al tunnel. E in giallo la parola araba «innocente». «Patrick è uscito ieri dal carcere in cui era rinchiuso dal febbraio 2020», spiega Laika. «Non è ancora formalmente libero ma è sicuramente un passo avanti importantissimo. Ora dobbiamo tenere l’attenzione ancora più alta. Zaki deve essere scagionato da tutte le accuse e tornare definitivamente libero. Non abbassiamo la guardia. Ci siamo quasi».PATRICK ZAKI È LIBERO, MA LE ACCUSE NON SONO CADUTE: “LE CONDIZIONI DI DETENZIONE? PREFERISCO NON PARLARNE. ORA VORREI PUBBLICARE I MIEI DIARI SUL CORRIERE DELLA SERA” – IL RINGRAZIAMENTO ALL’ITALIA - IN CELLA LEGGEVO QUEL CHE POTEVO, IL MIO LIBRO PREFERITO È “L’AMICA GENIALE”. ORA VORREI ANDARE A NAPOLI. E CONOSCERE LILIANA SEGRE”
ALTRI PUNTI DI VISTA
BASTA IPOCRISIE: CI SIAMO OCCUPATI DI PATRICK ZAKI SOLO PERCHE' NON SIAMO RIUSCITI A SALVARE GIULIO REGENI - ZAKI E' CITTADINO EGIZIANO, STUDIAVA A BOLOGNA MA NON PARLA NEANCHE ITALIANO - ORA CI BATTEREMO PER I DIRITTI DI TUTTI GLI STRANIERI PASSATI IN ITALIA E DETENUTI NEI LORO PAESI D'ORIGINE? - IL RAGAZZO E' STATO SCARCERATO COME UNA CONCESSIONE DI AL SISI RISPETTO AL MURO CHE IL CAIRO HA SOLLEVATO SUL BRUTALE ASSASSINIO DI REGENI...