Venezia 79, “L’Immensità” è il racconto poetico dell’infanzia fluida di Emanuele CrialeseIl regista romano dirige Penelope Cruiz nel film autobiografico: "Riduttivo definirlo il mio coming out"“E’ il racconto della mia infanzia fluida”. Così il regista romano Emanuele Crialese (57 anni) parla del suo film “L’Immensità”, in concorso alla 79esima Mostra del Cinema di Venezia. La pellicola (dal 15 settembre nelle sale) narra la storia di una famiglia che si trasferisce a Roma negli anni Settanta, una famiglia in cui l’amore è finito e nell’infelicità la madre (interpretata da Penelope Cruz) cresce tre figli, la maggiore delle quali rifiuta il suo nome e la sua identità sessuale: Adriana ha 12 anni e si fa chiamare Andrea (Luana Giuliani).“L’IMMENSITÀ” DI EMANUELE CRIALESE NON È UN ROMANZO DI FORMAZIONE DI UN RAGAZZINO/RAGAZZINA PAZZA PER RAFFAELLA CARRÀ, ANCHE SE LA CARRÀ DOMINA LA SCENA E CRIALESE SPINGE PENELOPE CRUZ, NEL RUOLO DELLA MADRE, A RIFARLA PERFETTAMENTE IN UNA VERSIONE FOTOCOPIA DI "PRISENCOLINENSINAINCIUSOL". E’ UN ROMANZO DI DIFFICILE E TORMENTATO CAMBIAMENTO DI SESSO SOPRATTUTTO MENTALE DI UNA RAGAZZA CHE SI SENTE RAGAZZO IN QUEGLI ANNI ASSURDI E OGGI, SI SPERA, LONTANI… -“LA DONNA PER ME È LA PARTE MIGLIORE DELL’UOMO CHE SONO” – EMANUELE CRIALESE COMMUOVE VENEZIA CON “L’IMMENSITÀ”, FILM AUTOBIOGRAFICO CHE RACCONTA LA (SUA) TRANSIZIONE: “IO SONO E NON SONO E VOGLIO RIMANERE COSÌ. ESSERE E NON ESSERE. SPERO DI NON MINACCIARE NESSUNO. SONO UN UOMO COME GLI ALTRI O UNA DONNA COME LE ALTRE? NO, SONO IO" – LA STAMPA INTERNAZIONALE IN BRODO DI GIUGGIOLE: “FILM DELICATO, SENSIBILE E TOCCANTE”, "OFFRE MOMENTI DI GLORIOSA FANTASIA DI EVASIONE”