"LE VITTIME DI DIO", nudi eretici di Antonio Mocciola contributi fotografici di Giovanni Allocca, Umberto Averardi, Carlo Porrini, Federica Pone e Luca Petrucciseguirà performance vm 18 anni"Estasi - L'ultimo spasimo di Giovanni"di Antonio Mocciola ed Edgardo Bellinicon Francesco Gafforio e Marianna CinoboliMusiche dal vivo di Francesco Di MasoVenti ritratti fotografici di corpi vestiti solo di nomi, noti e meno noti. Nomi di persone che hanno pagato con la vita l'avere una fede diversa da quella imperante, o di non averne alcuna. Nello spazio di un millennio, dal 1088 al 2021, Antonio Mocciola e Gian Paolo Bocchetti, con contributi di Giovanni Allocca, Umberto Averardi e Carlo Porrini, allestiscono un sinistro teatrino di delitti e di vittime, per non dimenticare il male e il dolore che ha inflitto a migliaia di uomini e donne la politica della fede, in nome di Dio.Se, come si dice, Dio ci ha generato, è proprio lui (in persona?) a toglierci la vita. Dunque, tecnicamente, è un assassino. È sua la mano che ci soffocherà, togliendoci il respiro. Certo, a prevenire l’umiliante “morte naturale” potrebbe essere il suicidio, sberleffo al “cielo”, arbitraria estrema volontà umana. Ma intanto, in nome di Dio, migliaia di persone che magari volevano starsene in santa pace a coltivare la propria sovrana indifferenza verso il creatore, sono stati espulsi dalla vita civile, o dalla vita “tout court”. Processi, spesso sommari quando non pilotati, massacri, torture, silenziose eliminazioni.A loro dedichiamo questa mostra fotografica, alle Vittime di Dio. Del quale noi neghiamo l'esistenza, o quantomeno ne sospendiamo la possibilità, e dunque ci si legga con ironia. Dio non uccide perché non esiste, e se esiste uccide e allora siamo tutti vittime.Le Vittime di Dio che qui immortaliamo sono quegli esseri umani che, in nome di un Dio altrui, sono stati uccisi da altri esseri umani.E li presentiamo in natura, in carne e ossa, come agnelli sacrificali. Sul loro corpo indifeso il graffio di un nome, il loro. Giovanna D’Arco o Pierre de Bruys, Anna Weiler o Giordano Bruno, ma anche illustri sconosciuti. C'è stato, democraticamente, un rogo per chiunque.(Antonio Mocciola)