Questo sentimento di scontentezza, di una desiderata , conquista sentimentale o materiale che però è costata cara e magari poi ha pesantemente deluso e quindi pesa e rende rancorosi, si muta in infelicità e rabbia, segna e danna la vita di cui si è come prigionieri, e allora il punto diventa, per chi ce la fa, ''aprire un varco e sbucare da qualche parte''. E' così, con questa frase, che termina ''Le nostre assenze", romanzo uscito dieci anni fa e oggi riproposto dalle Edizioni E/O dopo il successo degli altri libri, da ''Ossigeno'' e ''Nives'' a ''La voce di Robert Wright'', di questo scrittore maremmano, e aggiungiamo questo aggettivo non per rendere locale la produzione di Naspini, ma perché è proprio un carattere, è credo una radice storica di quel malcontento che sempre finisce per indagare.
Qui poi tutto si innesta nella psicologia elementare di un bambino di dieci anni e di famiglia piccolo borghese, egoista per quanto si sente invaso da un compagno di scuola, Michele, che viene ''dallo sprofondo della spazzatura'', una famiglia povera e che vive in un angolo di paese abbandonato, e verso cui il protagonista e io narrante si sente sempre in credito per i giocattoli, i vestiti, il mangiare che gli vengono dati ogni sera, quando puntuale si presenta alla porta. E dando voce a questo giovanissimo personaggio, non con una lingua infantile mimetica ma con una scrittura semplice e diretta, senza infingimenti adulti, nel raccontare e nel descriversi, l'autore va verso i suoi libri più duri, che fanno da contraltare a quelli narrati in fondo con tenerezza e anche un filo di ironia nel loro dolore e perfidia, nel loro malcontento. Un bambino che si sente tradito dalla vita e segnato da un padre disattento, che racconta storie fantasiose e che un giorno arrivano a cercare i carabinieri, perché lavora all'Enel, ma fa il tombarolo e traffica clandestinamente in oggetti archeologici, il che lo rende però agli occhi del figlio anche una specie di avventuroso pirata che rischia per cercare di fare tanti soldi e andare nella mitica America.