Dopo il primo capitolo sull'amore ad alte dosi di sensualità tra Daphne Bridgerton (Phoebe Dynevor) e Simon Bassett, duca di Hastings (Regé-Jean Page, che non riappare in questa stagione), si torna tra crinoline, regole di corte, e un mondo che lentamente cambia, con due nuovi protagonisti centrali: il già conosciuto visconte Lord Anthony (Jonathan Bailey), maggiore dei fratelli e sorelle Bridgerton, deciso a trovarsi, lasciando da parte i sentimenti, una moglie all'altezza della casata, e l'enigmatica, decisa e affascinante Kate Sharma (Simone Ashley), arrivata al Londra dall'India per proteggere il destino della propria famiglia. Con lei infatti ci sono la madre (Shelley Conn) e la brillante sorella minore Edwina (Charithra Chandran) , alla quale Kate vuole garantire il miglior futuro possibile. Il tutto nel bailamme dei viaggi emotivi degli otto fra fratelli e sorelle Bridgerton, dalla sempre più indipendente Eloise (Claudia Jessie) all'artista Benedict (Luke Thompson); l'elegante potere della regina Charlotte (Golda Rosheuvel); famiglie sull'orlo della rovina come i Featherington alle prese con un nuovo arrivo e un'alta società che mormora, sempre alimentata dalle cronache provocatorie di lady Whistledown (che risuonano in originale con la voce di Julie Andrews), della quale alla fine della prima stagione si era scoperta l'identità. Un mondo al quale dà forma un cast che comprende, anche, fra gli altri, Nicola Coughlan, Ruth Gemmell, Adjoa Andoh, Polly Walker, Bessie Carter, Luke Newton, Rupert Young.
"Come Anthony anch'io vengo da una grande famiglia, capisco cosa voglia dire ricoprire un ruolo in un'ampia tribù - spiega Bailey -. Una dimensione che il mio personaggio e quello di Simone hanno in comune. E' come se esistessimo in funzione degli altri, qualcosa che ci ha spinto ad alzare intorno a noi delle barriere. E' anche il motivo per il quale i momenti che passiamo insieme ci creano una sorta di dipendenza. Ci ritroviamo a pensare a cosa voglia dire amare, trovare un'anima gemella, condividiamo l'esserci dovuti rialzare dopo un trauma". D'accordo la coprotagonista Simone Ashley: "Nella storia c'è un triangolo amoroso, in cui si rovesciano i ruoli, anche nel rapporto fra Kate ed Edwina. Sono personaggi, a loro modo alle prese con una prova di sopravvivenza, devono crollare, per rinascere. Ognuno porta fuori il meglio dell'altro". Rispetto alla prima stagione, c'è un uso minore di scene 'hot': "Non abbiamo mai ragionato in termini di quantità, ma di necessità di esplorare al meglio l'intimità dei personaggi. Non sono mai scene gratuite - sottolinea Chris Van Dusen -. Poi la sensualità tra Jonathan e Simone è ai massimi livelli anche quando semplicemente si guardano o sfiorano". Mentre la prima stagione "riguardava i vincoli che portavano le donne a sentirsi intrappolate nel 'mercato matrimoniale' aggiunge Shonda Rhimes nelle note di produzione, nella seconda "troviamo Kate e Anthony intrappolati in quelle dinamiche". Anthony "cerca disperatamente di non sposarsi per amore (facendosi guidare invece dal dovere, ndr); Kate è pronta a tutto pur di far sposare la sorella, anche sacrificando i propri sogni". I fans di Bridgerton potranno immergersi ancora a lungo nel mondo della serie: sono già state annunciate una terza e una quarta stagione e si lavora su un prequel/spin-off dedicato alla regina Charlotte.