Andrea ci racconti di Lei, chi è Andrea Cancelliere come persona?Io sono una persona semplice ed equilibrata, ambiziosa perché cerco sempre di migliorarmi non perdendo occasione quando posso di continuare a formarmi e ad imparare cose nuove, dal momento che ho svariati interessi tra cui la lettura e il ballo. Mi piace il confronto con gli altri e amo vivere tra la gente, ho bisogno del rapporto umano infatti non potrei, ad esempio, lavorare chiuso in ufficio senza il contatto diretto con le persone. Ah mi piace parlare tanto, sono un chiacchierone ma al contempo so anche ascoltare, mi piace ascoltare le storie che la gente ha da raccontare. Come nasce la sua passione per la recitazione?Già a scuola mi capitava di partecipare a qualche rappresentazione teatrale, ma lo facevo più per gioco che per altro. Al termine del liceo per mantenermi gli studi ho iniziato a lavorare all’interno delle strutture turistiche estive e ho iniziato ad innamorarmi del palco e di tutte quelle emozioni, un misto di tensione e adrenalina che si vivono dietro le quinte prima di andare in scena. Da allora decisi che dovevo seguire questa strada.Lei oltre ad attore è anche un bravo doppiatore…. In realtà il doppiaggio è il mio sogno nel cassetto fin dall’adolescenza, da quando ho capito che dietro i personaggi vi era qualcuno che prestava la sua voce. Attualmente sto studiano e aspirando a potermi inserire in maniera salda in questo meraviglioso settore. Naturalmente questo periodo storico ha rallentato e diminuito le possibilità di inserimento per ovvie esigenze di cautela e prevenzione. Bisogna avere un po’ di pazienza e forza di volontà. Quali sono gli artisti dai quali si sente maggiormente influenzato o da cui trae ispirazione?Io sono cresciuto con i film di Robin Williams, Jim Carrey, per citarne alcuni, che indubbiamente mi hanno influenzato nella crescita. Mi faccio trascinare molto dalla musica di Freddie Mercury o di Elvis per darmi la giusta carica emotiva. Mi ha affascinato molto anche Manuel Frattini nei suoi musical. Traggo ispirazione da insegnanti e colleghi, anche più giovani, con cui ho modo di rapportarmi perché so che posso sempre imparare qualcosa. Come giovane attore quali sono i personaggi che ha portato in scena ed ha sentito più vicino alla sua sensibilità.Nel recente periodo uno dei personaggi che ho avuto modo di portare in scena e a cui mi sono legato è stato Nijinsky, ballerino e coreografo russo di origine polacca, considerato uno dei ballerini più dotati di sempre. Grazie alla scrittura di Antonio Mocciola e alla regia di Diego Sommaripa ho potuto conoscerlo e apprezzarlo, ponendo il focus sul suo fragile equilibro psichico che si contrappone invece a quell’equilibrio saldo e controllato tipico dei ballerini. E anche sul rapporto personale e professionale con Sergej Djagilev, ricco mecenate che ne diresse la carriera artistica. Una storia intensa che sa come colpire lo spettatore.Preferisce il cinema o il teatro..Li apprezzo entrambi in maniera differente. Le sensazioni di quando si è sul palco non si possono spiegare. Riesci a percepire il calore del pubblico, ti emozioni insieme a lui. E quando al termine di uno spettacolo senti l’applauso, quest’ultimo ti riscalda il cuore perché significa che sei riuscito ad arrivare e sai che quell’applauso vale ore ed ore di prove, di studio, di ansie prima di entrare in scena. Del lavorare sul set mi piace l’organizzazione che c’è dietro. Tutta una macchina di persone che lavora, che si incrocia e si confronta per far sì che tu, attore, possa rendere al meglio la tua scena. È un aspetto che mi affascina tantissimo. Che messaggio e che possibilità dà oggi il mondo della cultura ai giovani artisti in un settore particolare e in perenne cambiamento come il teatro, cinema e la televisione ormai assorbite dalla rete? C’è spazio in Italia per giovani artisti talentuosi ?Il mondo dell’arte è in continua evoluzione ed è una cosa di cui prendere atto e l’avvento del digitale dà la possibilità ai più di mettersi in gioco e farsi conoscere, il che non è necessariamente un male. Il talento è importante, ma bisogna coltivarlo con studio, impegno, determinazione. Inoltre bisogna munirsi di pazienza e con la giusta dose di educazione e ingegno gli obiettivi si possono raggiungere, perché se vali e ci credi prima o poi qualcuno lo noterà.Il rapporto con la sua città Natale .Sono napoletano e da napoletano non posso non essere legato alla mia terra. Napoli ti conquista ogni giorno. A volte ce ne dimentichiamo e abbiamo bisogno di qualcuno che ne esalti le peculiarità attraverso un documentario in tv per ricordarcelo. Sono consapevole dei chiaroscuri della mia città e per questo tendo ad osservarla con senso critico, cercando di coglierne principalmente le virtù e portarle con me ovunque io vada. A me piace viaggiare, spero di poterlo fare presto, perché vivere il mondo con gli occhi di un napoletano ha un sapore diverso.Il lavoro al tempo del “coronavirus” come stanno rispondendo gli artisti a questa emergenza virale ed umanitaria che ha colpito l’Italia e il mondo e come pensate di rientrare in campo viste le problematiche che sta affrontando il mondo della cultura in generale.Il peso di due anni di pandemia si sente. Noi cerchiamo di essere prudenti da tutti i punti di vista però viviamo il tutto un po’ alla giornata perché ci sono sempre nuove notizie, cambiamenti improvvisi e cerchiamo di adeguarci al meglio delle nostre possibilità per fare la nostra parte. Ciò non toglie che in questo mestiere bisogna anche sapersi reinventare per andare avanti. I suoi prossimi impegni.Sto lavorando ad alcuni progetti. A breve debutteremo a Roma con un nuovo spettacolo, molto interessante, che tratterà la vicenda dei desaparecidos in Argentina. La storia e gli intrecci che si creeranno tra i personaggi sapranno tenere col fiato sospeso la platea.Lavorerò ad alcuni programmi di formazione in merito a comunicazione e mediazione culturale con i giovani delle scuole nelle vesti di formatore. Non smetterò sicuramente neanche io di formarmi per alzare sempre di più l’asticella. Cerco di non fermarmi e di stare sempre sul pezzo ringraziando tutti coloro che credono in me. Senza fretta ma senza sosta.