http://www.doppioschermo.it/riff-awards-2010/18-anni-dopo.html
Arriva in concorso al Roma Independent Film Festival 18 anni dopo, l’attesa e applauditissima opera prima di Edoardo Leo. Mirko (Edoardo Leo) e Genzano (Marco Bonini) sono due fratelli che non hanno più contatti dalla morte della madre in un incidente diciotto anni prima. La scomparsa del padre li costringerà a riunirsi controvoglia per portare a termine le sue ultime volontà. I due intraprendono quindi un viaggio verso la Calabria in cui i segreti e le omissioni iniziano a pesare sempre di più. 18 anni dopo s’inserisce nel genere della commedia agro-dolce italiana senza abusare della tradizione e con grande maturità registica.
Edoardo Leo e Marco Bonini (co-autori della sceneggiatura con Lucilla Schiaffino) scrivono un film che stupirà lo spettatore che (a volte giustamente) prevenuto si aspetti di veder scivolare i giovani autori nel ricorso allo stereotipo tranquillizzante, per sostenere il difficile equilibrio tra dramma e commedia. Nella prima parte il racconto accusa alcuni momenti d’incertezza in cui l’elemento comico non nasce spontaneamente dalla situazione, ma è ricercato in sé. In modo insolito per una commedia, il film diventa più fluido e convincente nella seconda parte.
Il viaggio on the road di Mirko e Genzano è reso con ritmi perfetti e l’avvicinamento alla meta è procrastinato senza alcuna pesantezza registica. Anche quando i misteri iniziano a svelarsi, il film non precipita verso l’epilogo, ma mantiene saldamente la tensione e non perde nulla in intensità emotiva. Notevole è anche la capacità di adattare lo stile di regia sia alle riprese in interni sia a quelle in esterni. La composizione delle scene è ottima in entrambi i casi, per merito anche della fotografia di Pietro Maria Tirabassi che, rinunciando saggiamente a un approccio ”artistico”, sfrutta al meglio l’atmosfera del viaggio lasciando un’impronta molto naturale su ogni scena.
Leo e Bonini resistono alla tentazione di scriversi addosso i personaggi ed elaborano una storia in cui i protagonisti sono raccontati tanto da loro stessi quanto dalle persone che lasciano a casa. Sabrina Impacciatore è la moglie di Mirko, che resta a Roma con il figlio e il nonno (Gabriele Ferzetti) arrivato da Londra per il funerale. La tensione vissuta per anni nella casa a causa dei silenzi e dell’apatia di Mirko è trasmessa da ogni espressione e dallo stato stesso dei luoghi. Il cast è perfettamente integrato con la storia e i personaggi, Edoardo Leo spicca su tutti con un’interpretazione non scontata e veramente notevole. 18 anni dopo è soprattutto una buona commedia italiana che gioca anche abilmente con il timore dello spettatore (e del critico) di vederla cadere da un momento all’altro in un luogo comune, un errore registico o un personaggio mal scritto riuscendo a non caderci mai. Veramente divertente.
Trama
http://filmup.leonardo.it/18annidopo.htm18 anni dopoEdoardo Leo, noto soprattutto al pubblico delle fiction televisive, è Mirko, romano balbuziente sposato con Mirella, con le fattezze della mai disprezzabile Sabrina "Baciami ancora" Impacciatore, e che lavora con il padre Marcello in una malandata officina.Marco Bonini, invece, distintosi negli ultimi anni anche come produttore indipendente di "AD Project" (2006) di Eros Puglielli e "Billo il grand dakhaar" (2007), è il fratello Genziano, broker finanziario che vive a Londra insieme al nonno.I due non si vedono dai tempi in cui la madre perdette tragicamente la vita in un incidente stradale, ma diciotto anni dopo, in seguito alla morte di Marcello, si trovano costretti ad intraprendere insieme un viaggio verso un paesino della Calabria, dove, rispettando quanto chiesto dal defunto nel testamento, dovranno portare le sue ceneri per porle sulla tomba della donna.Ed è lo stesso Leo, già regista di "Ne parliamo a cena" (2008), concepito per il piccolo schermo, a porsi dietro la macchina da presa di questo road movie a bordo di una vecchia spider restaurata che, costruito sulla tutt’altro che disprezzabile sceneggiatura firmata dai due protagonisti insieme a Lucilla "Il più bel giorno della mia vita" Schiaffino, vede nel cast anche il veterano Gabriele Ferzetti.Un road movie che, tra un’apparizione della Carlotta Natoli del serial tv "Tutti pazzi per amore" e l’incontro con la scapestrata autostoppista Cate, interpretata dalla Eugenia Costantini vista in "Feisbum-Il film" (2009), offre non poche occasioni per sprofondare in sane risate; grazie soprattutto alla progressiva entrata in scena di grotteschi personaggi di contorno, tra cui un albergatore cui concede anima e corpo il Max Mazzotta di "Arrivederci amore, ciao" (2006).Tutte figure incarnate da attori decisamente in parte, mentre la bella regia, che fa anche ricorso all’intramontabile "Lontano dagli occhi" di Sergio Endrigo quando necessario, provvede a fornirci un coinvolgente prodotto riguardante il rapporto di amore e odio tra due fratelli volto sì a divertire, ma anche a regalare qualche momento di poesia.Fino ad un’inaspettata sorpresa finale.
“18 years later”Synopsis
Mirko and Genziano are two brothers in their mid thirties who have not seen nor spoken to each other since that day when their mother tragically died in a car accident.
Genziano now lives in London where he is a workaholic stock broker.
Mirko has remained in Rome where he lives and workes with their father and where he is married to Mirella and has a 4 years old little boy.Life seemed to proceed until their father dies too. In his will, the father asks both sons to take his ashes to the mother’s grave. He wants them to do it in the Morgan he spent his life restoring, which was destroyed in the accident that killed their mother.
The two reluctantly face the trip which will turn out full of adventures. In the mean time in Rome, Mirella and Enrico, the brothers' grandfather, will attempt to reconstruct the family mystery.
A tragicomic, melancholic and fun trip through their memory. A trip that will change everybody's lives for ever. A bitter comedy on guilt, family relations, settling accounts and all that happened EIGHTEEN YEARS LATER.
Mirko e Genziano sono due fratelli che non si incontrano ne' si parlano da diciotto anni. Genziano vive a Londra dove e' diventato un broker d'assalto. Mirko è rimasto a Roma ad aiutare il padre in una officina meccanica. La morte del padre li costringe a riunirsi.L'uomo ha lasciato una lettera dove chiede loro di portare le sue ceneri sulla tomba della madre, sepolta in Calabria.Dovranno viaggiare con la vecchia ma mitica Morgan, andata distrutta nell'incidente in cui morì la madre. A malincuore i due affrontano il viaggio che si rivela ricco di avventure, mentre a Roma la moglie di Mirko ed Enrico, il nonno dei due fratelli, tentano di ricostruire la storia ed il mistero di quella famiglia. Un viaggio tragicomico, malinconico, divertente, un viaggio nella memoria, un viaggio che cambierà le vite di tutti per sempre.Un'amara commedia sul senso di colpa, sui rapporti familiari, sui conti da chiudere col passato, su tutto quello che è successo diciotto anni dopo.
DAP ITALY s.r.l.
Biografia:
Attore di teatro, cinema e televisione, nasce a Roma. Nel 1999 consegue, con il massimo dei voti, la laurea in Lettere e Filosofia presso l'Università La Sapienza di Roma. Molte le esperienze teatrali tra le quali ricordiamo “Il dramma della gelosia” regia di Gigi Proietti e la versione teatrale di “Birdy” dall’omonimo film. Noto al grande pubblico per diverse fiction interpretate( Un medico in famiglia, Operazione Odissea, Ho sposato un calciatore, Liberi di giocare, Romanzo criminale-la serie)II suo primo ruolo da protagonista al cinema arriva con “La banda” di C. Fragasso. Tra il 2004 e il 2007 è protagonista dei film: “Dentro la Città”, diretto da A. Costantini, “La collezione invisibile” di G. Isernia ,“Tutto in quella notte” e “69 prima”, di F. Bertini, “Gente di Roma” di E. Scola.Miglior Attore al MagnaGraecia film festival nel 2005.Esordisce alla regia con “Ne parliamo a cena” un pilot presentato con successo di critica e pubblico al Roma Fiction Fest. Nel 2009 dirige la sua opera prima “Diciotto anni dopo”, di cui è anche protagonista insieme a Marco Bonini, con cui firma la sceneggiatura. Nel cast Sabrina Impacciatore, Gabriele Ferzetti, Eugenia Costantini.
Note di Regia:
E’ paradossale come di tutte le lavorazioni di questo mio primo film, dalla scrittura, alla preparazione, le prove, le riprese, il montaggio, la parte più complessa mi sembra questa di scrivere le note di regia. Ho spulciato come le fanno gli altri registi più esperti per copiare un po’. Ma non ho trovato niente di utile. Anche perché non si può scrivere nelle note di regia che non avevo pensato di fare la regia. Ma è vero. Io e Marco abbiamo scritto la sceneggiatura perché sognavamo di divertirci a recitare quei due personaggi. Solo recitarli. Abbiamo aspettato che qualcuno ci offrisse un film con due personaggi così, ma non è successo e allora ci siamo arrangiati da soli. Abbiamo cercato un regista che ci dirigesse ma non è mai arrivato quello giusto. E allora negli anni delle innumerevoli revisioni che sono seguite io ho cominciato pian piano a vedere questa storia coi miei occhi, ad entrare nella vita anche degli altri personaggi, a immaginare che film che avrei voluto da questa nostra storia. E poi ad immaginare quale mondo ci fosse intorno a due fratelli che si odiano da diciotto anni. Che buco lascia questa separazione nelle famiglie, nelle mogli, nei figli. Niente di autobiografico, il puro gusto del racconto, ma sentivo nella storia di questa famiglia qualcosa di profondamente universale. Fino a capire che la cosa che più di tutte volevo era che “DICIOTTO ANNI DOPO” diventasse la mia opera prima. Perché dentro ci sono gli ingredienti del cinema che amo. La commedia (su tutto), personaggi fortemente caratterizzati, situazioni tragicomiche ma possibili, un viaggio. Tutto per raccontare una storia profondamente drammatica. Quando in una storia d’amore ci si lascia si sa che prima o poi, passato il dolore, arriverà qualcun altro a prendere quel posto al nostro fianco. Fra fratelli no. Non c’è possibilità di sostituzione. La separazione resta li, come una voragine, visibile e immobile per anni. Finchè qualche evento imprevisto non smuove le cose. Ecco ho deciso di andare a filmare dentro quella voragine. E per raccontarla ho scelto attori e tecnici che conosco da anni e verso i quali nutro un affetto speciale. Questo mi ha permesso dirigere il film “da dentro” proprio perché eravamo in scena insieme. Viaggiavamo dentro la storia insieme. E mi auguro che il pubblico faccia questo stesso sorprendente viaggio dentro il film.