C'è qualcosa che ha sognato di fare, e non ha ancora fatto?
Ci sono molte cose che ho sognato di fare e non ho ancora fatto,come suonare nei teatri in giro per il mondo,registrare dei dischi e collaborare con grandi artisti di jazz;questi sogni sono in realtà degli obbiettivi da cercare di raggiungere attraverso lo studio e la passione
Ci racconti brevemente l’esperienza artistica che le ha regalato le emozioni più intense
Partecipare come pianista ad una masterclass del maestro Bruno Canino e riceverne i complimenti, oltre a grandi consigli che mi hanno aiutato a crescere musicalmente; credo che il tutto sia durato 30 minuti,ma in questo lasso di tempo mi ha dato insegnamenti altamente formativi e ho capito che spesso la grandezza artistica è accompagnata ed ampliata da moltissima umiltà ed umanità.
Quali saranno i suoi prossimi impegni artistici?Mi sto preparando alla partecipazione presso il pianocity di Napoli. una manifestazione per pianisti e ad altri eventi musicali,quali la partecipazione a delle masterclass di pianisti presso il conservatorio di Benevento,dove io studio
Ci racconta, brevemente, del Suo incontro con la Napoli Cultural Classic?
Il mio incontro con la Napoli Cultural classic lo devo all'invito dell' avv.Katiuscia Verlingieri,ed ho avuto modo di conoscere una bella realtà artistica,esperienza condivisa con un artista e amico quale Alberico Ionico
Attualmente il mondo della musica è in crisi; secondo Lei quali sono le reali cause ?
Credo che siano diverse le cause della crisi nel settore musicale,in primis si tende sempre di più a trattare la musica come un prodotto da vendere,con data di scadenza e destinato ad un consumo immediato,pronto ad essere sostituito dalla prossima uscita.A prescindere dal contenuto della musica,che non deve necessariamente essere sempre seria ed impegnata,sia chiaro, il concetto di divertimento e di svago non deve assolutamente soppiantare una produzione artistica dotata di un'anima e di un'idea,soltanto in nome degli affari dell'industria discografica.In effetti vi è una macchina di soldi sempre più vasta dietro all'intera produzione musicale odierna,strettamente collegata con i nuovi mezzi di comunicazione di massa quali social ed internet,forse anche l'eccessiva disponibilità del prodotto musicale(un grandissimo vantaggio per chi vuole sfruttarla con criterio) è come se svilisse il desiderio di ascoltare qualcosa di nuovo,di ricercare un linguaggio diverso,di vivere direttamente l'esperienza musicale,la filosofia del tutto e subito che sfocia nel pieno consumismo programmato dall'industria musicale,che decide cosa farci ascoltare,cosa propinarci,creare dei gusti per la massa e farci credere di assecondare questi gusti non facendo altro che produrre il proprio prodotto.Si tende sempre di più ad uniformarsi ad un gusto unico musicale,a mio parere molto sbagliato perché la stessa materia musicale è un universo tentacolare ed infinito,meraviglioso per i suoi innumerevoli generi.Si sono aperte le porte per tutti,chiunque può cimentarsi e fare la sua musica,talvolta confermando il principio di tanta quantità e poca qualità.Credo che un'altra grande piaga siano i "talent" televisivi,da prendere solo per quello che sono:momentanee rampe di lancio,talvolta di personaggi costruiti a tavolino,che dopo un paio d'anni e un paio di hit,cadono già nel dimenticatoio in un'età al di sotto dei trent'anni,precludendo probabilmente un'intera carriera e rendendoli come i fantasmi di loro stessi,ricordati semplicemente come il generico artista da due/tre canzoni;il peggio è quando un potenziale talento viene sfruttato in questo modo,per poi essere sostituito quando "il pezzo non va più",con un giocattolo nuovo.
E quale ritiene siano le possibili soluzioni di questa crisi per voi giovani talenti?
Credo che la soluzione derivi da una serie di fattori:una solida base di studio per chiunque voglia fare il musicista,con una visione il più ampia possibile verso il linguaggio musicale,la curiosità di scoprire il nuovo,di vivere esperienze musicali suonando o ascoltando dal vivo, conoscere il più possibile,guardare oltre il gusto collettivo(fortunatamente molto opinabile),sforzarsi di capire il perché di certi suoni,sviscerare un pezzo per coglierne l'idea ma allo stesso tempo avere la capacità di lasciarsi trasportare dai suoni liberamente.Sono convinto che finché si possa seguire un proprio percorso di studio intenso,finché ci si sforzi di ampliare la propria cultura e la voglia di conoscenza e curiosità,si potrà carpire la bellezza di una composizione,di una canzone,di un testo,di un suono.Ecco da dove partire per superare la crisi musicale:studio,cultura,curiosità,educazione alla bellezza.
A chi è più grato, se così Le posso dire, per aver avuto la possibilità di esprimere il Suo talento ?
Sono eternamente grato alla mia famiglia che mi sostiene sempre,ha fatto dei sacrifici per la mia formazione,e mi dà fiducia
A cura di Katiuscia Verlingieri