Nel leggere la tua biografia, ci si imbatte in numerose tappe importanti degne di nota e che suscitano interesse intorno al tuo percorso umano e professionale che ti vede attrice, autrice e registaSì, prima di essere tutte queste belle cose, sono una donna del sud nata al nord, che vive al centro. Numerosi trasferimenti hanno segnato le tappe importanti della mia vita: la Lombardia mi ha visto nascere, la Puglia mi ha visto crescere, la Basilicata mi ha maturata e il Lazio mi ha adottata. Vivo tuttora a Roma dove, dopo il Diploma d’Arte Drammatica e la Laurea, ho intrapreso la mia carriera professionale.
Mi occupo prevalentemente di teatro e ho elaborato negli anni una mia poetica che è al momento in fase di definizione. Sono sicuramente vicina a un teatro che parla alla gente il linguaggio della gente. Il mio grande desiderio sin da piccola è sempre stato quello di imparare a dipingere: invidiavo chi riusciva a comunicare con la pittura. Ancora non sapevo che il palco sarebbe diventato la mia tela; in verità non sono mai stata in grado di tenere in mano un pennello. Ho realizzato più che un semplice sogno, perché il teatro è un’opera d’arte che respira, un quadro che si muove, che parla senza imporsi, in cui ogni spettatore, senza distinzione di classe, ha diritto alla sua soluzione.
Devi la tua notorietà alla trasmissione “Amici”, dove eri titolare del banco di recitazione; quale ricordo porti di quel periodo e quanto esso ha inciso sul tuo futuro?Il ricordo di un’esperienza durata un anno iniziata a Cinecittà insieme a 35 mila ragazzi (tutti in fila per i provini) e conclusa in 15 in prima serata TV. Devo al programma sicuramente il merito di avermi dato una grossa opportunità professionale. Un’esperienza professionale e di vita, che non ha inciso in larga misura sulla mia crescita artistica. Purtroppo con grande rammarico posso confermare che la categoria “fantasma” che rappresentavo non assolveva, all’epoca come oggi, le esigenze di un mercato che rincorre i numeri piuttosto che le menti. Speriamo duri ancora per poco questo sonno in cui ci hanno sommerso. Su facebook avrei lasciato una faccetta di chiusura a questa risposta.
Hai ricevuto riconoscimenti oltre che come attrice anche come autrice. Quando hai scoperto la passione per la scrittura e ti sei resa conto di avere talento? Cosa intendi trasmettere con le tua scrittura?Non ho ancora scoperto di avere talento, so solo che ho cose da dire e soprattutto l’urgenza di comunicarle per lasciare una testimonianza a chi verrà dopo di noi, del nostro presente. Ho ricevuto numerosi riconoscimenti come migliore attrice in vari Festival Nazionali, fra gli ultimi il Premio Radio RAI “Microfono di Cristallo” come giovane voce del teatro di prosa, consegnato dalla RAI di Firenze, in occasione del Premio alla Carriera ad Arnoldo Foà; “La Chiave d'Argento” al Concorso di Teatro al Femminile “La Parola e il Gesto”, consegnata dal presidente di giuria Roberto Herlitzka; il Premio come migliore attrice al Festival Nazionale di Teatro “In Breve”, organizzato dal Teatro Puccini di Firenze, etc. Nel 2011 sono finalista al Premio Calcante per la Drammaturgia 2011, con “Nel nome del padre” un testo che affronta il tema della violenza domestica, con delicata profondità, frutto di una ricerca sul campo rielaborata drammaturgicamente.
Sei un “affiliato” dell’Associazione Napoli Cultural Classic e ne condividi il percorso di crescita ormai da anni. Cosa rappresenta per te questa realtà culturale ?Napoli Cultural Classic rappresenta una grossa opportunità di scambio culturale e un meraviglioso momento di consociazione. Sono felice di conoscere i membri dell’Associazione : sono delle persone meravigliose attente ai nuovi fermenti culturali e soprattutto disposte a mettere a disposizione una profonda umanità per amore della cultura. Ho ricevuto il Premio Napoli Cultural Classic come migliore attrice della Stagione 2010, dicono che porti fortuna. Speriamo di meritarne molti altri. Speriamo bene.