Si dice che sia uno degli uomini più belli del mondo. Eppure, Rodrigo Santoro si è superato perfino in bellezza, mettendosi in primo piano per bravura e per la sua ottima recitazione, mai eccessiva e sempre varia e colorata con ruoli di qualità.Di padre calabrese (emigrato in Brasile da bambino), Rodrigo Santoro ha lasciato Petropolis a vent'anni, per frequentare Scienze della Comunicazione all'università, studiando teatro a tempo perso. Quello che non si aspettava era il suo debutto in televisione nella soap opera Olho no Olho (1993), che lo ha portato a diventare il protagonista di molte telenovelas della Rede Globo, riuscendo a incollare il pubblico femminile brasiliano al piccolo schermo, ma disgraziatamente non ottenendo la tanto sospirata notorietà. Per essere apprezzato, ma soprattutto riconosciuto come attore, ha dovuto aspettare che Paulo Aragao e Alexandre Boury lo scegliessero come protagonista per il loro film O Trapalhão e a Luz Azul (1999). È stato poi diretto da Walter Salles nella pellicola Disperato Aprile (2001) e si è calato inaspettatamente nell'insolito ruolo di un transessuale di nome Lady D, nella pellicola di Hector Babenco Carandiru (2003). Hollywood lo ha reclamato immediatamente per una piccola parte in Charlie's Angels: più che mai (2003) di McG, mentre il regista inglese Richard Curtis gli ha fatto vestire i panni del collega timido di Laura Linney, in Love Actually (2003). Vincitore del Premio Chopard quale rivelazione maschile del 2004 a Cannes, è stato inserito nel serial Lost, ma prima si è prestato per la campagna pubblicitaria di Chanel numero 5 accanto a Nicole Kidman, sotto l'occhio multicromatico di Baz Luhrmann. E dopo questo spot d'autore, il regista Zack Snyder lo ha voluto fra i protagonisti del kolossal 300 (2007), nel ruolo del re dei persiani, Serse.