Gli inizi Martin Scorsese nasce il 17 novembre 1942 a Flushing (NY) da Luciano Charles Scorsese e Caterina Cappa, ma fin da bambino si trasferisce con la famiglia nel Queens. I nonni emigrarono dalla Sicilia ed esattamente da Polizzi Generosa e da Ciminna, paesini in provincia di Palermo, agli inizi del XX secolo.
Scorsese coltiva fin da piccolo una passione per il cinema, complice anche l'asma, malattia che durante gli anni giovanili gli procurò non pochi problemi, limitandolo anche nelle attività sportive. Dato che non possiede una cinepresa disegna storyboard di film immaginari, con tanto di cast sontuosi.
Verso il 1956 studia per diventare prete, ma cambia presto idea, e nel 1960 si iscrive al corso di cinematografia della New York University, dove dirige i suoi primi cortometraggi, in 16 mm, tra cui La grande rasatura, corto simbolo per un'intera generazione di cineasti della New Hollywood, il quale è alla base di tutta la filmografia scorsesiana (i caratteri contenuti in questo cortometraggio saranno sempre presenti in tutti i lavori successivi del regista italo-americano).
Il primo lungometraggio ha una gestazione complicata. Nel 1965, grazie ad un prestito della NYU, inizia le riprese di un film intitolato Bring On the Dancing Girls, ma lo interrompe perché non piace a nessuno.[senza fonte] Nel 1967, dietro consiglio del suo professore Haig Manoogian, riprende a lavorare al film, girando in 16 mm e intitolandolo I Call First. Dopo aver aggiunto una sequenza erotica, dietro consiglio del produttore, Scorsese fa uscire il film nel 1969, con il titolo definitivo Chi sta bussando alla mia porta?. Il film è interpretato da Harvey Keitel, e segna l'inizio della collaborazione di Scorsese con la produttrice Barbara De Fina e la montatrice Thelma Schoonmaker.
Durante le vicissitudini di Chi sta bussando alla mia porta? Scorsese viene chiamato a dirigere I killers della luna di miele, ma dopo una settimana di riprese viene sostituito da Leonard Kastle.
Nel 1970 partecipa alla realizzazione del film documentario Woodstock, come assistente alla regia e come supervisore del montaggio. Lo stesso anno dirige il documentario militante Scena di strada 1970, riguardante le manifestazioni contro la guerra del Vietnam.
Agli inizi degli anni settanta lascia New York per Hollywood, ed entra nella factory di Roger Corman. Il primo lavoro che riceve una vasta distribuzione viene prodotto proprio dalla American International Pictures di Corman: America 1929 - Sterminateli senza pietà (1972), con Barbara Hershey e David Carradine.
I primi successi Il primo successo importante lo ottiene l'anno successivo con Mean Streets - Domenica in chiesa, lunedì all'inferno, girato con lo stesso staff del film precedente. Nella pellicola compaiono per la prima volta alcuni dei tratti stilistici principali tipici della produzione del regista americano: dal punto di vista umano, i protagonisti sono non solo persone comuni, spesso quasi banali, ma veri e propri antieroi emarginati, mentre dal punto di vista artistico Scorsese ricorre ad una fotografia insolita, assecondata dalla particolare regia e dalla musica popolare (la colonna sonora include tra l'altro una versione della canzone napoletana Maruzzella); inoltre, spesso in gioco sul grande schermo ci sono degli opposti, come la religione e la vita dei gangster.
Da non sottovalutare anche il fatto che, tra le altre cose, il film segnò l'inizio della prolifica collaborazione di Scorsese con Robert De Niro, presentatogli da Brian De Palma, che diventerà l'attore-feticcio di Scorsese e protagonista di alcuni dei suoi film più importanti.
Dopo aver subito alcune critiche, secondo le quali non avrebbe saputo girare un film di donne, gira come risposta Alice non abita più qui (1974), e la protagonista Ellen Burstyn vince il premio Oscar come migliore attrice.
Il film successivo fu Italoamericani (1974), che Scorsese ha sempre dichiarato essere il suo favorito tra le sue pellicole. Si tratta di un documentario sui suoi genitori, che lancia uno sguardo sulla vita degli immigranti italiani a New York, nel quartiere italiano Little Italy.
I grandi capolavori Tornato alla sua amata città, Scorsese iniziò a sviluppare l'idea per quello che poi sarebbe diventato uno dei suoi film più importanti, Taxi Driver, acclamato da critica e pubblico come un capolavoro fin dalla sua prima apparizione. Nel ruolo del tassista appare di nuovo Robert De Niro, ed il film vinse la Palma d'Oro al Festival di Cannes del 1976.
Successivamente Scorsese dedica alla propria città un intero film, New York, New York (1977), un musical che vede ancora l'attore italoamericano, affiancato da Liza Minnelli, nel ruolo del protagonista. Nonostante il progetto ambizioso ed un ottimo cast, questa pellicola non ottenne un buon riscontro, e venne addirittura considerato da molti come un film non riuscito.
Riuscì a riprendersi grazie ad un nuovo progetto già in cantiere, un documentario sull'ultima esibizione live del gruppo musicale The Band. Nel film appaiono volti celebri come Muddy Waters, Bob Dylan, Van Morrison, Eric Clapton, Neil Young e molti altri. Il risultato lo si può ammirare nel film-concerto L'ultimo valzer (1978), che riscosse un grande successo nei festival e tra gli amanti della musica rock, facendo risalire le quotazioni di Scorsese, che però attraversò un periodo di depressione e nel settembre 1978 fu ricoverato in ospedale, in seguito a un'emorragia interna. Si riprese grazie anche all'aiuto di De Niro, che gli propose di girare Toro scatenato, la biografia del pugile italoamericano Jake LaMotta, ispirato alla sua autobiografia.
Toro scatenato, girato per ragioni artistiche interamente in bianco e nero, divenne in breve un vero e proprio film cult, ed è considerato tra le pietre miliari del cinema statunitense. Per interpretare l'ex-pugile in declino, Robert De Niro, ancora una volta protagonista per Scorsese, ingrassò di 30 chili, arrivando ad avere problemi di salute negli ultimi giorni delle riprese (che furono affrettate per permettere all'attore di tornare in salute). La metamorfosi gli valse il premio Oscar come miglior attore, il secondo che si aggiudicò la pellicola dopo quello al miglior montaggio di Thelma Schoonmaker.
La coppia Scorsese-De Niro, però, non terminò ancora il sodalizio artistico, ma diede vita ad un altro film pochi anni dopo, Re per una notte, un ritratto impietoso degli atteggiamenti paradossali dettati dalla ricerca della gloria. Nel film appare un inedito Jerry Lewis, in un insolito ruolo drammatico.
Nel 1985 Scorsese gira un piccolo film indipendente, Fuori Orario, considerato uno dei suoi gioielli. Il film vince la Palma d'oro al Festival di Cannes del 1986, come miglior regia. Scandali e successi Nel 1986 Scorsese gira un film su commissione: Il colore dei soldi, con Paul Newman e Tom Cruise, è il sequel de Lo spaccone, e frutta a Newman l'Oscar al miglior attore.
Uno dei progetti più ambiziosi del regista era sempre stato quello di fare un film sulla vita di Gesù. Nel 1983 sembrava poter essere possibile fare il film, ma la Paramount rifiutò di produrlo, in seguito ad alcune polemiche da parte di associazioni cattoliche. Il sogno di Scorsese si avverò nel 1988 quando adattò per il grande schermo un romanzo dello scrittore greco Nikos Kazantzakis. Il film che ne venne fuori provocò un grande scandalo: L'ultima tentazione di Cristo, con Willem Dafoe, fin dalle sue prime apparizioni sollevò forti proteste e minacce di boicottaggio. Il film affronta, infatti, un tema da sempre molto delicato, ovvero Gesù come "uomo" prima che Dio. Nello stesso anno collabora anche con il cantante Michael Jackson, girando il videoclip Bad (dell'omonimo album) della durata di 18 minuti. Martin Scorsese affermò, relativamente ad una performance di Michael Jackson, che "L'esibizione di Michael Jackson che fece al Motown 25: Yesterday, Today, Forever è stata la cosa più bella che io abbia mai visto ed era così semplice, così pura, ballava da solo in scena".
Dopo una collaborazione con Francis Ford Coppola e Woody Allen per il trittico New York Stories (1989), Scorsese iniziò a lavorare al progetto successivo, un gangster-movie, Quei bravi ragazzi (1990), incentrato sul mondo criminale newyorkese. Joe Pesci vince un Oscar come miglior attore non protagonista, per la sua interpretazione di uno spietato killer.
Dagli anni novanta al duemila Scorsese aveva firmato un contratto particolare con la Universal Pictures: in cambio della produzione de L'ultima tentazione di Cristo, avrebbe girato un film più commerciale, Cape Fear - Il promontorio della paura, che portò a termine nel 1991.
Il successivo film (tratto dall'opera Premio Pulitzer della scrittrice Edith Wharton) fu L'età dell'innocenza (1993), che si stacca fortemente dall'impostazione tipica delle pellicole di Scorsese: è una pellicola in costume dalle sfumature lievi, intimista, ricchissima di dettagli visivi, che denuncia l'ipocrisia e i perbenismi della società nella New York di fine Ottocento. Forse l'unico lungometraggio del regista nel quale la violenza non è mostrata ed esplicita, ma sottotraccia, insita nei comportamenti della "società bene" di quel periodo, che non tollerava deroghe alle leggi non scritte della moralità. Il film è interpretato da Daniel Day-Lewis, Michelle Pfeiffer e Winona Ryder.
Nel 1995 esce nei cinema con addirittura due nuovi film. Il primo è Casinò, con Sharon Stone, Robert De Niro e Joe Pesci, sulla nascita ed il declino delle bande criminali di Las Vegas dagli anni settanta in poi, mentre il secondo, in realtà più un documentario, Un secolo di cinema - Viaggio nel cinema americano di Martin Scorsese, esamina criticamente l'evoluzione dell'arte cinematografica di Hollywood.
Nel 1997 gira Kundun, dedicato all'esilio del Dalai Lama e ai suoi anni all'estero, e riceve una prestigiosa onorificenza a vita dall'American Film Institute (AFI).
Nel 1999 torna dietro la macchina da presa con Al di là della vita, un dramma con Nicholas Cage nel ruolo di un paramedico sull'orlo di una crisi nervosa, che segna il ritorno di Scorsese a New York. Alla sceneggiatura vi è nuovamente Paul Schrader, sceneggiatore dei più importanti film di Scorsese.
I due kolossal e l'Oscar del 2007 La scelta di Schrader alla sceneggiatura viene riconfermata con il film successivo, un kolossal girato quasi interamente negli studi di Cinecittà a Roma (scenografie di Dante Ferretti): Gangs of New York, film che Scorsese aveva in mente sin dal 1970, e che dopo tante vicissitudini realizza tra il 2000 e il 2001, (ma che esce solo nel 2002 a causa degli attentati alle Torri Gemelle di New York l'11 settembre 2001) un affresco sulla storia delle radici di New York, e degli Stati Uniti. Tra i protagonisti Leonardo DiCaprio, Daniel Day Lewis e Cameron Diaz.
Nel 2004 è la volta di The Aviator, basato sulla vita della leggenda di Hollywood Howard Hughes, per il quale il protagonista Leonardo DiCaprio ha vinto il Golden Globe come miglior attore e Cate Blanchett l'Academy Award come migliore attrice non protagonista. Anche in questo caso si è trattato di una produzione imponente, premiata con ben 5 Oscar, di cui 4 in categorie tecniche: miglior fotografia (Robert Richardson), miglior montaggio (Schoonmaker), miglior scenografia (Ferretti-Lo Schiavo), migliori costumi (Sandy Powell). Scorsese fallisce però l'appuntamento con la statuetta per il miglior regista e il miglior film, a causa del trionfo di "Million Dollar Baby" di Clint Eastwood.
Il suo ultimo lavoro è The Departed - Il bene e il male, uscito nell'autunno del 2006, film che vede consolidare il sodalizio artistico con Leonardo DiCaprio, nel quale Scorsese sembra aver trovato il suo nuovo "attore-feticcio"; da notare che DiCaprio gli era stato segnalato proprio da Robert De Niro, con il quale il regista aveva precedentemente formato una coppia inossidabile. Per questo lavoro Scorsese riceve, finalmente, l'Oscar come miglior regista e la pellicola viene premiata anche come miglior film, sceneggiatura non originale (a William Monahan) e montaggio (sempre alla Schoonmaker).
Ha iniziato nel 2007 la preparazione di un film sulla vita di George Harrison; secondo il regista, la musica dell'ex Beatles è "una ricerca spirituale". Parlando sempre di leggende della musica, nel 2005 ha realizzato il documentario No Direction Home, dedicato a Bob Dylan, e nel 2008 Shine a Light, dedicato ai Rolling Stones.