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Ricordiamo Il giovane danzatore Denis Vieira venuto a mancare in queste ore che si raccontava in esclusiva alla Cultural Classic : "Penso che l'unico modo è quello di essere onesti con se stessi e con i tuoi movimenti e gesti."
25/03/2015
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Bando CINECI' 2023 - Corti Cultural Classic 2023 per la sezione Carnevale al vincitore un premio di 2000 euro
01/12/2022
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Per la RUBRICA "Le buone letture" - LA VARIABILE UMANA di Elisabetta Stragapede
25/11/2022
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Novità dal Blog
L'artista Wang Shaoqiang direttore del Museo di Guangdong in Cina e Premio Napoli Cultural Classic sezione internazionale si racconta ....
13/01/2023
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L'attore e regista Danilo Rovani si racconta: "Dirigere ti mette di fronte a tensioni, responsabilità, problemi da dover risolvere con calma e pazienza. "
12/01/2023
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Prima edizione del Magnus Aureus ideato dalla FondazioneTotò Morgana diretta dal dottore Marco Serrao. Premiate Eccellenze che rendono merito al Territorio Calabrese.
10/01/2023
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Il Premio Magnus Aureus della Fondazione Totò Morgana sceglie Villa Rendano di Cosenza La Spiga d’Oro premierà le eccellenze della Scienza e della Cultura con l’attore Totò Cascio
04/01/2023
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L'attrice Francesca Borriero: "I personaggi che ho avuto modo di interpretare li ho sempre avvicinati tutti al punto da sentirli molto vicini a me ma non c’è dubbio che in alcuni casi sia più semplice ed in altri meno. "
03/01/2023
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Angelo Smimmo Performer, danzatore, coreografo, cantante, attore e regista: " La mia passione per la danza e la musica credo siano nate quando mia madre mi ha concepito. "
Angelo ci racconti di Lei, chi è Angelo Smimmo come persona?
Beh, io sono un eterno indeciso, molto razionale ma anche estremamente passionale ed incredibilmente timido. Non riesco ad annoiarmi mai e ho sempre tantissimi progetti e pensieri per la testa. Il numero 1 è un numero irrilevante per me . Mi frullano in testa tante idee e sono a mio agio quando ho la mente affollata. Non so se questo sia un pregio o un difetto. Londra in questo è mia grande complice .Una città che non s' annoia mai. Il palcoscenico è la mia corazza , è la possibilità di poter essere sempre due, nessuno o centomila, senza alcun timore. Amo immensamente la vita e le persone, tante e tutte. Sono sicuro di vivere almeno fino a 130 anni ma come cantava Jacques Brel : "Il nous fallut bien du talent pour être vieux sans être adultes" cercando d invecchiare senza mai diventare adulto , con l`entusiasmo e la gioia negli occhi d' un bimbo di 15 anni.
Descriva il suo giorno lavorativo perfetto ….
Io non penso mai se un giorno è lavorativo o festiv . Passo la maggior parte del mio tempo in giro per il mondo, principalmente per lavoro, ma amo tanto anche viaggiare. Passo in media solo 3 mesi all`anno a casa . Ma non conosco né capisco il termine vacanza. Vacanza da cosa? Quando ne rido con i miei amici affermo sempre che il mio è uno stile di vita , una scelta . Lavorare ed essere per me s' identificano. Sono consapevole di essere fortunato per poter vivere di ciò che amo. Sono nato con la musica nel cuore , negli occhi e nel corpo e finirò di "lavorare" quando gli stessi occhi si chiuderanno su questo mondo per sempre . E quando si sta bene, ogni giorno è quello perfetto .
Come nasce la sua passione per la danza?
La mia passione per la danza e la musica credo siano nate quando mia madre mi ha concepito. È qualcosa che hai sotto la pelle. Sicuramente è stata poi alimentata dagli incontri che ho fatto nella vita , dalle possibilità che decidi di darti, dall'apertura e la disponibilità che hai verso il mondo e la vita . Mio nonno paterno, di cui porto il nome, suonava il violino per diletto,ma a causa di un incidente sul lavoro in fabbrica gli furono amputate tre dita. Aveva una collezione di musica classica in musicassette che voleva che ascoltassi . Me le prestava e dovevo rigorosamente restituirgliele.
Da bambino ogni mattina compravo un fiore nella piazza di San Giorgio a Cremano ed andavo a scuola col walkman, con Bach nelle orecchie ed un iris viola nella mano. Così d'un tratto l'autobus 175 ed il traffico dell' hinterland napoletano si trasformavano per incanto nella Schwarzwald tedesca . Allora cominciai a credere nel reale potere della musica .Poi una banalissima serie TV “Saranno Famosi ", la musica di Whitney Houston e Madonna e l'incontro con una amica al Liceo, Carmela Parracino, che mi convinse ad andare con lei alla ricerca di una scuola di danza l'anno in cui quella del teatro San Carlo,dove lei studiava, chiuse per crisi economica. Avevo già 15 anni ma grazie a delle caratteristiche fisiche giuste, con determinazione e tenacia cominciai le classi in una scuola privata e gratuita per i ragazzi, nella periferia napoletana, tra una decina di bimbe di 5-6 anni. Tutto rigorosamente nascosto alla mia famiglia che era contraria. Poi finalmente feci il gran jeté verso la vita sotto le ali protettive del mio mentore, padre artistico ed amico eterno Maurice Béjart e mi trasferii a Losanna, senza una lira ma con tanta voglia di vita …
Da ballerino a coreografo come è avvenuto questo passaggio.
Non c' è nessun passaggio . Non mi sono mai piaciute le definizioni. C' è una malsana tendenza del mondo a volerti “inscatolare” , to put you in a box , come dicono qui a Londra, per poterti capire, controllare e definire. Questo spesso crea insofferenza a chi come me non ama sentirsi in una scatola. È una sensazione che ho sempre vissuto in maniera molto spiacevole. Io mi sento nulla e tutto. Ed ho imparato ad accettare la mia natura irrequieta e poliedrica senza farmi condizionare troppo da una realtà che non ama chi non riesce a catalogare. Sempre incuriosito,mi lascio attraversare dalla musica rispondendo ad ogni sua proposta e adattandomi alle sue espressioni. Oggi ballo,domani canto poi recito poi dirigo, coreografo e creo cercando di nutrire di bello il mondo intorno a me in un continuo divenire.
Come ha fatto ad unire in una perfetta sinergia la danza alla musica e al canto sotto la direzione del maestro Roberto De Simone che le ha permesso poi di collaborare nel mondo dell'Opera calcando i più importanti teatri internazionali non solo come coreografo ma anche come regista.
Non ho fatto nulla. Come ti dicevo prima ho solo rispettato la mia natura poliedrica e grazie ad un'apertura di spirito ed un'infinita curiosità mi sono ritrovato in posizioni che non mi sarei mai aspettato. Poi è molto importante trovarsi nel momento giusto al posto giusto, ma bisogna anche farsi trovare o mettersi in quel posto. Ci sono pochissime cose che mi fanno davvero paura e non credo in ruoli o posizioni. La gerarchia teatrale mi fa orrore. Mi rimetto in gioco piacevolmente ogni volta , anche ripartendo da zero, senza giudizio. Poi incontri De Simone che ti chiede di andare a cantare per lui nella “Gatta Cenerentola” e poi di essere Titta,il protagonista
dell' “Opera Buffa del giovedì santo”, e anche se hai solo 24 anni e vorresti assolutamente ballare cosa fai? Non hai scelta. Così come non fu una scelta accettare la proposta di Béjart d'andare a lavorare con lui lasciando amici ed affetti. Nei giorni in cui l `unico modo per sentirti vicino ai cari lontani era scrivendo lettere o concedendoti quella sporadica costosissima telefonata al mese per ascoltare la voce della tua famiglia . Sicuramente tutto più sano allora. Sono “eventi” molto più grandi di te e non hai altra possibilità se non quella di afferrare l'aquila per le zampe e volare con lei per quanto possa spaventarti . E la stessa cosa si è ripetuta più volte nella mia vita. Stavo ballando in un'opera al Covent Garden e a fine produzione la coreografa mi chiese di portare la stessa produzione in tournée all'Opera di Roma. Questa volta era un` aquila ancora più grande ed avevo una fottutissima paura ma l'ho afferrata di nuovo, e dopo l'Opera di Roma c'è stata l'Opera di Parigi, la Scala di Milano,Berlino, Amsterdam , Barcellona, Anversa, New York , Sydney e via così in una nuova veste che s'arricchisce ogni volta e non mi fa dimenticare le altre alle quali sono ugualmente affezionato.
L'unica aquila che ho lasciato volare via ed e' l'unico “se” che mi porto dentro è stato il Cirque du Soleil, ma quella è un`altra storia …
La mia passione per la danza e la musica credo siano nate quando mia madre mi ha concepito.
Nello specifico a chi è più grato per la sua passione artistica?
Per la mia passione artistica sono grato ai miei genitori che m'hanno dato la vita. Per il mio percorso artistico sono estremamente grato a tutti i miei insegnanti e a tutti i colleghi. S'impara tanto da chi t'insegna ma altrettanto da chi ti sta affianco in palcoscenico così come nella vita,o da chi ti è di fronte. È un eterno scambio. Sicuramente devo tantissimo a Maurice Béjart che ha mi ha insegnato la disciplina, a cercarmi e soprattutto a coltivare e rispettare me stesso. Quando mi scovò mentre lavoravo in una compagnia a Roma mi disse : "Je suis ici pour t'aider à te trouver et être toi même " che va oltre la tecnica ed i tendus che possono essere insegnati più o meno da chiunque.
Poi il grande regalo del Rudra, la sua magnifica scuola in Svizzera e tutto il lavoro con l' Olimpo della danza mondiale. L'incontro e gli anni con Lindsay Kemp , altro grande amico ed ispirazione nella mia vita. Il maestro De Simone ed il riavvicinamento alle mie radici. Il grande Terry Gilliam, Michael Keegan Dolan e la Fabulous Beast Dance Theatre ed Arthur Pita. Sono infinitamente grato a quelle persone che restano sempre un po' nell`ombra ma che sono quelle che nel silenzio ti supportano , credono in te e ti danno coraggio. I silenti artefici del tuo avvenire, come la mia prima insegnante di canto Svetlana, o di teatro Alain Louafi, la meravigliosa Leah Hausman che mi ha gettato nel mondo della coreografia, a Virgilio Villani che vide in quel giovane ventenne una voce promettente, a Ruggero Cappuccio che mi leggeva pagine da “La Gatta Cenerentola” quando era il mio professore al liceo spronandomi a vivere di teatro e poesia, a Iole Rosa a cui ho fatto le prime regie. E poiché mi chiedi di essere "specifico", alla famiglia della mia cara amica Diana che mi passava dei soldi nelle busta da lettera perché comprassi i biglietti dei treni per andare in giro a fare audizioni quando da solo non sarei riuscito. A tutti loro e a tanti altri ancora .
Quali sono i danzatori e i coreografi dai quali si sente maggiormente influenzato o da cui trae ispirazione?
Sicuramente tutti quelli con cui ho già lavorato e verso i quali nutro un'ammirazione infinita; poi c'è Alain Platel,che è sicuramente per me il più grande regista e coreografo vivente oltre ad essere una persona eccezionale ed un amico di un'umiltà e generosità infinita . Erede universale della grande Pina Bausch ha la genialità, il talento e la capacità di farti vivere un'esperienza che va oltre la sensibilità fisica. Se riesci a spogliarti delle aspettative e del giudizio razionale, la sua danza , il suo teatro diventa pura magia ed è un viaggio trascendentale che va oltre le forme dell'estetica e dialoga direttamente con l` anima. E tanti altri ancora, ma mi fermo a lui ...
A
ltro incontro fondamentale è quello avvenuto nel 2011 col cineasta angloamericano Terry Gilliam. Alternando il ruolo di attore con quello di coreografo, crei con lui due opere di Berlioz "La damnation de Faust" e "Benvenuto Cellini" per il English National Opera , ci racconti di questo sodalizio.
Ah Terry ! Terry è un'altra di quelle coincidenze incredibili della vita. Credo sia tra le persone più squisite che abbia mai incontrato. Un eterno bambino con una creatività ed un` energia che ti travolge. Una persona umile . L'umiltà che caratterizza tutti i grandi che ho incontrato nel mio cammino. L'umiltà di chi non ha paura del giudizio e crea seguendo il suo istinto,consapevole di non poter piacere a tutti ma saldo al suo forte credo. L'ho conosciuto grazie alla mia adorata città Londra che ti fa continui regali . Qualcuno mi disse che Terry Gilliam avrebbe diretto un'opera per l'English National Opera. Da fan accanito mi sono registrato per l'audizione e messo il numero in petto; sono stato selezionato tra la folla in un gruppo di 12 straordinari performers. Poi il caso volle che m'ammalassi , cosa che non succede mai, e dovetti mancare alla prima settimana di prove. Infuriato con me stesso e la vita, al rientro scopro che quasi tutte le parti per noi danzatori erano state montate, ovviamente senza di me. Non restava che sedermi a terra ed osservare il genio creare. Il genio creava e di tanto in tanto si girava verso di me per chiedere la mia opinione … e questo fu, una volta finita la produzione Terry e la straordinaria co regista Leah Hausman mi chiesero di aiutarli a rimontarla per il teatro Massimo di Palermo e poi di farne un'altra e poi di andare al festival di Cannes con lui e poi e poi e poi ...
Se potesse svegliarsi domani con una nuova dote, quale sceglierebbe?
In questi giorni una dote magica : poter guarire ... !
Cambierebbe qualcosa nel mondo della danza in cui si è formato?
Questa è dura … Cambierei sicuramente l'atteggiamento della massa rispetto alla danza. Mi spiego. Purtroppo trovo che in Italia si dia ancora troppo peso all'apparenza e al giudizio altrui. E questo è un limite che impedisce alle persone di vivere felici secondo quello che desiderano. Molto spesso non sanno neanche più cosa desiderano veramente perché non osano. Se vai a New York, se vieni a Londra, ad Amsterdam o a Parigi , nella maggior parte delle città d'Europa puoi trovare centinaia di lezioni di danza classica per persone di tutte le età che vengono vestite come gli pare, alcune in calzamaglia , altre anche in tutù e godono della gioia che ti dà questa disciplina straordinaria . Beh in Italia, a Napoli questo non esiste . La gente non osa perché teme il giudizio . Ed è una cosa che mi rattrista molto e che se potessi cambierei. E poi importantissimo punto,ma più politico, è l'esistenza delle scuole di danza private senza una regolamentazione statale .
All`estero per insegnare devi aver conseguito un diploma riconosciuto dallo stato . In Italia basta avere uno spazio e chiamarti associazione culturale e metterci chiunque, anche tua zia, ad insegnare. Nessuno controlla. Solo che, non so tua zia, ma la mia farebbe un macello. Una cattiva scuola può fare danni seri alla salute fisica ma anche mentale di tanti giovani che si nutrono per anni di speranze che poi si vanificano quando si confrontano con la realtà esterna. Per non parlare dello sperpero di denaro da parte dei genitori . Meno scuole, ma buone e per tutte le età!
Quali sono gli spettacoli a cui si sente più legato?
Ovviamente a tutti i vecchi e soprattutto ai prossimi! Gli spettacoli sono un po' come i tuoi figli. Quelli che non ho , ancora . Sono sempre tue creazioni, sia che balli per 2 secondi o che canti 3 battute o che ne sei il protagonista, si avvalgono tutti della tua contribuzione e di mesi di lavoro. Hanno tutti un pezzo della tua amina. Un pedazo de tu alma, come ci insegnano gli spagnoli. Poi, se proprio devo sceglierne qualcuno, ti direi che essere in palcoscenico con Mikhail Baryshnikov o ballare il bolero di Béjart intorno alla famosa tavola rossa mentre al centro c'è Sylvie Guillem, per un danzatore di 19 anni, è l'esperienza più vicina all' idea di paradiso . Porto nel cuore il ruolo di Titta nell' “Opera Buffa” di Roberto De Simone e l'imponenza del suo “Requiem in Memoria di Pierpaolo Pasolini “, la splendida produzione di Giselle di Michal Keegan Dolan , la versione anglonapoletana de “La piccola fiammiferaia” di Arthur Pita che è in tour da 5 anni in tutto il mondo e che spero portare un giorno a Napoli, tutte le produzioni di Terry , “il Sogno di una notte di mezza estate” di Lindsay Kemp , “Die Zauberflote “ di Mac Vicar ed ovviamente tutti i miei spettacoli quelli scritti ,diretti o coreografati … ce ne sono troppi !
C’è spazio in Italia per giovani danzatori talentuosi e se dovesse dare un consiglio appassionato a un aspirante danzatore, cosa gli direbbe?
Sin da bambino quando sei in una classe di danza, spesso affollatissima, la prima cosa che impara un danzatore è trovare lo spazio per ballare , quell`angolino giusto, il proprio, per esprimersi tra la folla che spinge. È una ginnastica che impariamo sin dalla tenera età. La danza, il canto, la musica sono valori senza nazionalità né confini. Basta solo guardarsi intorno, restare aperti e trovare quell' angolino prezioso su questa terra splendidamente immensa dove sentirsi a proprio agio per esprimere se stessi. Ed un danzatore è ben allenato a tutto ciò ... Gli direi di coltivare se stesso,cercare e trovare la terra, la più fertile per far germogliare la sua arte, senza aver paura di nulla, senza catene, sconfiggendo la paura ed evitando ogni trappola psicologica, di ricordarsi di quella sensazione che abbiamo in sala prove quando balliamo e dobbiamo conquistarci il nostro piccolo spazio.
Il rapporto con la sua città natale.
Napoli è musica, Napoli è la mia cara famiglia ed i miei adorati amici , sono cose che porto nel cuore e senza le quali non potrei vivere .
Invece lavorare con Peppe Barra?
Ho avuto il privilegio e l'onore di sostituire l'insostituibile e divina Maria Letizia Gorga nel ruolo dell'Arcangelo ne “La cantata dei Pastori “ perché occupata in un'altra produzione . Cosa dire di Peppe Barra? Peppe appartiene a quell`Olimpo, al mondo dell` irraggiungibile. Quando poi ti si materializza davanti non puoi che rimanere "carico di meraviglia", ed incredulo ti senti ancora una volta fortunato di poter assaporare da vicino così tanta arte e sentire il profumo della storia . Mia madre mi racconta sempre che la sua versione della tammuriata nera era il tormentone in casa nostra quando avevo appena un anno. Non volevo ascoltare né ballare altro. E' un grande.
Ed il suo debutto al La Scala di Milano ?
Ci sono teatri e poi luoghi del mito . La Scala, come l'Opera di Parigi, non sono teatri. Passeggiare nei corridori, provare nelle loro sale, salire sul palcoscenico, sentirne l'odore è l'illusione di aver toccato per un attimo la storia della musica, della danza, dell'arte. Eric Underwood , ex solista del Covent Garden mi ha chiesto di aiutarlo nella creazione di un assolo per l apertura di un evento a La Scala. E' stato tutto assolutamente straordinario. E ulteriore dono è stato incontrare nella stessa serata, mettersi a tavola, dialogare e addirittura fare un selfie con Sophia Loren , lo dico ad alta voce e non me ne vergogno. Non c'è più Napoli di Sophia per noi emigranti!
Che cosa è troppo serio per scherzarci su?
La violenza fisica o psicologica, la volgarità e l'arroganza sono le cose sulle quali non riesco a ridere.
Il lavoro al tempo del “coronavirus” come stanno rispondendo i giovani artisti a questa emergenza virale ed umanitaria che ha colpito tutta l’Italia e l’Europa e lei che vive a Londra come la sta vivendo...
L'arte trova sempre la sua strada . Non esistono virus che tengano. Il governo inglese ha stanziato un po' di fondi per la creazione di lavori durante il periodo della quarantena e ci stiamo dando tutti da fare . Abbiamo perso tutti tanto lavoro ma non la speranza né la consapevolezza che il mondo non può esistere senza musica, quindi bisogna solo essere pazienti , riflettere, ripensare alla maniera di comunicare e ricominciare a creare. Con alcuni colleghi della Royal Opera House e l'aiuto della tecnologia avanzata abbiamo creato dei concerti virtuali per la raccolta fondi a favore di ospedali, ospizi e musicisti in difficoltà. Per quanto riguarda la parte umanitaria :in momenti così difficili percepisci il vero senso di comunità. L'essere umano è uguale ovunque. La pietas e l'amore non hanno confini , solo modi diversi di mostrarsi. 750.000 civili hanno dato la loro disponibilità per aiutare i bisognosi,per non parlare di tutti quelli che si sono rinfilati i camici. In me il virus ha annientato quel senso di colpa che mi assale ogni qual volta decido di fermarmi in un mondo che non ha pause e riesce a farmi sentire colpevole anche se solo sosto a respirare... soprattutto in questa città che non riposa mai. Sto ritrovando, nella tragedia, il tempo per me, per le persone a me care e anche per quelle sconosciute. Sarà dura dimenticare chi ci ha lasciato, ma è pur bello ritrovare tutti quelli che la frenesia, nel misero tempo, ci aveva fatto dimenticare.
I suoi prossimi impegni?
Virus permettendo, sarò in scena e curerò le coreografie di un nuovo musical qui al West End a Londra di cui non posso ancora svelarvi il titolo, ma sarà una mega figata. L'anno scorso ho scritto uno spettacolo per il festival “La Rocca Barocca” . Un ibrido molto divertente di opera/danza con musiche di Vivaldi e Vinci mettendo a confronto la musica buffa napoletana con quella seria veneziana,con un solista danzatore del Covent Garden. Ho voluto puntare sul tema dell'accettazione dell`altro e dell`immigrazione,e visto il grande successo credo di aver toccato le corde giuste del nostro momento storico. Abbiamo aperto la stagione al teatro Colon a Bogotà e siamo stati al Napoli Teatro festival 2019. “Viaggio Barocco” continuerà a viaggiare e a far sognare. Ho un paio di proposte di regia d'opera in America, poi farò le coreografie per una nuova zarzuela al Teatro della Zarzeula a Madrid per la prossima primavera e riprenderò le “Le Nozze di Figaro” al Covent Garden .
Angelo tell us about yourself, who is Angelo Smimmo?
Well, I'm the eternal indecisive, very rational but also extremely passionate and incredibly shy. I never get bored and I always have many plans and thoughts running around in my head. The number 1 is an irrelevant number for me. I am at my greatest ease when my mind is crowded. I don't know if this is an advantage or a defect... London is my great accomplice in this. A city that never gets bored. The stage is my armour, with the possibility of always being two, nobody, or a hundred thousand, without any fear. I love life and people immensely - many and all. I’m sure I’ll live to at least 130 years old but, as Jacques Brel sang: "Il nous fallut bien du talent pour être vieux sans être adultes", using all the possible talent to grow old without ever becoming an adult, with the enthusiasm and joy of a 15-year-old.
Describe your perfect working day….
I never think of a day as working or holiday. I spend most of my time travelling around the world, mainly for work, but also for the pleasure of it... discovering people and countries is one of the joys of life. I spend 3 months a year at home on average. But I don't know or understand the term vacation. Vacation from what? When I laugh with my friends who accuse me to be always “on holiday" I reply that mine is a lifestyle, a choice. Working and “Being” for me, identify. I am aware that I am extremely lucky to be able to make a living by what I love. I was born with music in my heart, in my eyes and in my body and I will finish "working" when those same eyes close on this world for good. And, when you are healthy and happy, every day is the perfect one.
How did your passion for dance start?
I think my passion for dance and music must have been born when my mother conceived me.
I believe it is something that you have under your skin. Then, most certainly, fuelled by the encounters you have in life, by the possibilities that you decide to give yourself, by the openness and availability that you have towards the world and life.
My paternal grandfather, whose name I bear, loved playing violin but, due to an accident at work in the factory, he had three fingers amputated. He had a collection of classical music on cassettes that he wanted me to listen to. He lent them to me on the strictly instruction that I return them.
As a child, every morning I bought a flower in the square of San Giorgio a Cremano, the little village where I was born near Napoli, then I went to school with a walkman, Bach in my ears and a purple iris in my hand. So, suddenly, the 175 bus and the traffic of the Neapolitan hinterland were magically transformed into the German Schwarzwald.
I began to believe in the real power of music. From a very trivial TV series "Fame", the music of Whitney Houston and Madonna, then a meeting with a friend in high school, Carmela Parracino. She convinced me to go with her in search of a dance school, the year that the San Carlo theatre school, where she studied, closed due to economic crisis.
I was already 15 years old, but thanks to the correct physical characteristics, determination and tenacity, I started classes in a private school. Luckily these were free for boys, in the Neapolitan suburbs - among a dozen 5, or 6-year-old girls. All this was scrupulously hidden from my family, who would have been against it. Then I finally made the big jeté towards my future life, under the protective wings of my mentor, artistic father and eternal friend Maurice Béjart. I moved to Lausanne, without a penny, but with an insatiable thirst for life ...
From dancer to choreographer how was the passage?.
There is no ‘passage’. I never liked definitions. There is an unhealthy tendency in this world to ‘put you in a box’, as they say here in London. It’s a need they have, so they feel they can understand, ‘control’ and define you.
This often creates impatience for those like me, who don't feel they fit any particular ‘box’. That’s a feeling I've always experienced in a very unpleasant way. I can be everything and nothing . I learned to accept my restless and multifaceted nature, without being too conditioned by the everyday reality of being surrounded by that mindset - people who don’t like those who they cannot catalogue.
Always curious and intrigued, I let myself be nourished by music, responding to every proposal, adapting to its expressions. Today I dance, tomorrow I sing, then I act, I direct, choreograph. It doesn’t really matter to me and I never question it. I’m happy as long as I am creating, striving to share and nourish the world around me with beauty, in a continuously evolving cycle.
How did you combine dance with music and singing in perfect synergy under the direction of Maestro Roberto De Simone, who allowed you to collaborate in the world of Opera, by treading the boards of the most important international theatre, not only as a choreographer, but also as a director.
I have not done anything in particular. As I said before, I simply recognised and respected my multifaceted nature and, thanks to an open mind and infinite curiosity, I suddenly found myself in positions that I never expected. It is very important, to be ‘in the right place and at the right time’, but it is even more important to allow yourself to be at that place at the time. There are very few things that really scare me and I don't believe in roles or positions. The theatrical hierarchy horrifies me. I get back into the game pleasantly every time, even starting from scratch, without judgment. Then you meet De Simone who asks you to go sing for him in the "La Gatta Cenerentola" and then to be Titta, the protagonist of his other masterpiece the "Opera buffa del giovedi santo” and, even if you are only 24 years old and you would absolutely love to consecrate your life only to dance, what can you do? You have no choice. Just as it was not a choice but to accept Béjart’s proposal to go and work with him, leaving friends and loved ones behind at the time when you could maybe telephone your family once a month on a landline. They are ‘events’ much bigger than ourselves and we have no other option, other than to grab the eagle by its talons and fly with it, as much as it may scare us. The same situation has repeated many times in my life. I was dancing in an opera at Covent Garden and at the end of the production, the choreographer asked me to bring the same production on tour to Rome Opera. This time it was an even bigger eagle, I was very fucking afraid, but I grabbed onto it again and, after Rome Opera House, came along Paris Opera, La Scala Milan, Berlin, Amsterdam, Barcelona, Antwerp, New York, Sydney and so on! Each in a new guise, that enriches itself every time and does not make me forget the others, to which I am equally grateful and fond.
The only eagle that I let fly off (and it's the only ‘if only...’ I carry inside), was the Cirque du Soleil ... but that's another story!
Specifically, to whom are you most grateful for your artistic passion?
For my artistic passion, I am grateful to my parents who gave me life.
For my artistic career, I am extremely grateful to all my teachers and colleagues. You learn a lot from those who teach you, but equally from those who stand next to you on stage and in life and, of course, those who are in front of you. It is an eternal exchange. I certainly owe a lot to Maurice Béjart, who taught me discipline, but above all to search, cultivate and respect myself. I was working in a small company in Rome when he ‘found’ me and the first thing he told me was: "Je suis ici pour t'aider à te trouver et être toi même”, which goes beyond the technique and tendus, that can be taught more or less by anyone.
Then the great gift of Rudra, his magnificent school in Switzerland, and all the work with the Olympus of world of dance, the years with the marvellous Lindsay Kemp, another great friend and inspiration in my life, Maestro De Simone and coming back to my roots, through music, the great Terry Gilliam, Michael Keegan Dolan and the Fabulous Beast Dance Theatre and Arthur Pita. But I am also infinitely grateful to those people who always remain a bit in the shadows, but who are the ones who quietly support you, believe in you, and give you courage. The ‘silent architects’ of your future - like my first singing teacher, Svetlana; the theatre of Alain Louafi; the wonderful Leah Hausman, who threw me into the world of choreography; Virgilio Villani, who saw in that young twenty-year-old a promising voice; Ruggero Cappuccio who read me pages from "La Catta Cenerentola" when he was my teacher in high school, urging me to live on theatre and poetry; Iole Rosa who asked me to direct her in my first creations. And, since you ask me to be ‘specific’, to the family of my dear friend Diana, who would pass me cash in an envelope, to buy train tickets to go around auditioning, when I could not afford to do it alone. To all of them and to many others, eternal thanks.
Which dancers and choreographers are you most influenced by or inspired by?
Certainly all those with whom I have already worked and for whom I have infinite admiration. And then there is Alain Platel. For me the greatest living director and choreographer, as well as being an exceptional person and a friend of infinite humility and generosity. Universal heir of the great Pina Bausch, he has the genius, talent and ability to make you live an experience that goes beyond physical sensibility. If you can strip yourself of expectations and rational judgment, his dance and his theatre become pure magic. It is a transcendental journey, that goes beyond the forms of aesthetics and speaks directly to your soul. There are many others, but I’ll stop with him
An other fundamental meeting was with the Anglo-American filmmaker Terry Gilliam. I alternated with him in the roles of actor and choreographer, assisting him in creating two works by Berlioz, "La damnation de Faust" and "Benvenuto Cellini" for the English National Opera. Tell us about this.
Ah Terry! Terry is another one of those incredible coincidences in life. I think he is among the most exquisite people I have ever met. A true ‘eternal child’, with a creativity and an energy that overwhelms you. A humble person. With the humility that characterizes all the great people I have met on my way. The humility of those who are not afraid of judgment, and create by following their instincts, aware of not being able to please everyone, but firm in their strong beliefs. I met him thanks to my beloved city of London, which bestows on you constant gifts! Someone told me that Terry Gilliam was going to direct an opera for the English National Opera.
As an avid fan, I registered for the audition, put my number on my chest and like everyone else I started prancing and being mad around the room. I was then selected from the crowd, into a smaller group, of 12 extraordinary performers. Then ‘chance’ happened, that I got sick (which never happens!) and I had to miss the first week of rehearsals.
Enraged with myself and with life, upon returning, I found that almost all the parts for the dancers had been allocated, obviously without me. All that I was left to do was to sit on the ground and watch Terry’s genius create. The genius created, then from time to time he would turn to me to ask my opinion ... and that was it! Once the production was over, Terry and his extraordinary co-director, Leah Hausman, asked me to help them put it back on for the Teatro Massimo di Palermo, then make another one, then we went off Cannes film festival with him, and the wonderful Cellini gang, and then, and then, and then ...
If you could wake up tomorrow with a new gift , which would you choose?
These days, it would be a magical gift: the gift to heal ...!
Would you change anything in the world of dance in which you were formed?
This is a tough one ... I would definitely change the attitude of people towards dance. Let me explain. Unfortunately, I find that, in Italy, too much importance is given to appearance and the judgment of others. And this is a limitation that prevents people from living a happy life, according to what they deeply desire. Very often they don't even know what they really want anymore, because they don't even dare imagine it.
If you go to New York, if you come to London, Amsterdam, or Paris, in most of the cities of Europe you can find hundreds of ballet class for people of all ages, who come dressed as they please, some in tights, others even in tutus, and they fully enjoy the pleasure that this extraordinary discipline can give you. Well, in Italy, in Naples, this doesn't exist. People do not dare, mainly because they fear judgment. And that’s something that saddens me a lot and, if I could, I would change it. Also a very important point, but more political, is the existence of private ‘dance schools’, without state regulation.
Anywhere outside Italy, you must have earned a state-recognized diploma in order to teach. In Italy, it is enough to have a space big enough, call yourself a ‘Cultural association’, then you can put anyone, even your aunt, to teach. Nobody checks. I don't know about your aunt, but mine would make a total mess. A bad school can do serious damage to the physical, but also mental, health of many youngsters, who get fed false hopes and dreams, for years. Dreams that are then shattered, when confronted with the real world. Not to mention the waste of their parents’ hard-earned money!
Less schools, but good ones, for all ages!
What are the shows you feel most attached to?
Obviously to all the old and especially the future ones! Shows are a bit like your kids, the ones I don't have, yet. They are always your creations, whether you dance for 2 seconds or sing 3 bars, or you are the main role, they all carry a part of you and months of your hard work. The are, like the Spanish say “un pedazo de alma” a little piece of your soul. If really have to choose some, I would tell you that being on stage with Mikhail Baryshnikov, or dancing Béjart’s bolero around the famous red table, with Sylvie Guillem in the centre, for a 19-year-old dancer, is the closest experience to heaven. I do carry in my heart the role of Titta, in Roberto De Simone's "Opera Buffa" and the grandure of his "Requiem in Memoria di Pierpaolo Pasolini"; the splendid production of Giselle by Michal Keegan Dolan; the Anglo-Neapolitan version of "The little match girl”, by Arthur Pita who has been touring for 5 years all over the world and who I hope to bring to Naples one day; all of Terry's productions; Lindsay Kemp’s “A Midsummer Night's Dream"; Sir David MacVicar’s “Die Zauberflote”... and, of course, all my shows - those I’ve written, directed or choreographed ... there is a lot of good stuff out there!
Is there room in Italy for talented young dancers and, if you were to give an advice to an aspiring dancer, what would you say to him?
Since being a child in a dance class, often a very crowded one, the first thing a dancer learns, is to find the right space to dance, the right corner, his own, to express himself among the thrusting crowd. It is a ‘gymnastics’ that we learn from an early age. Dance, song, music are values without nationality or boundaries. All you need to do is look around, stay open and find that precious corner on this splendidly immense earth, where you can feel the freedom to express yourself. And a dancer is well trained in all of this ... I would tell him to cultivate himself, find the most fertile land to allow his artistry grow, be afraid of nothing, cast off all chains, defeat all fear, and avoid any psychological traps. I would tell him to remember that feeling we have in the rehearsal room when we dance, where we have to claim and conquer our own little space.
The relationship with your home town.
Naples is music, Naples is my dear family and my beloved friends: things that I carry in my heart and without which, I could not live.
And working with Peppe Barra?
I had the privilege and the honour of covering the role of the Archangel in "La Cantata dei Pastori" for the divine and ‘uncoverable’ Maria Letizia Gorga, as she was busy with another production. What can I say about Peppe Barra? Peppe belongs to that Olympus I was talking about earlier, to the world of the ‘unreachable’. That world that, when it begins to form , and you see it take shape in front of you, just leaves you astonished and ‘full of wonder’. You are left in disbelief, but feeling very fortunate, as you can sense the importance of that art, which carries with it a scent of history. My mother always tells me that, when I was just a year old, his version of “Tammuriata Nera” was a torment in our house, I didn't want to listen, or dance, to anything else! Peppe is grand.
What about your debut at La Scala in Milan?
There are theatres and then there are places of myth. La Scala, like the Paris Opera: these are not just theatres. Walking along those corridors, rehearsing in their studios, being on stage, the smell of their seats, all gives you the illusion of having touched the history of music, dance and art, just for a moment. Eric Underwood, a former Covent Garden Royal Ballet soloist, asked me to help him create a solo for the opening of an event at La Scala. It was all absolutely extraordinary. And on the same evening, a further gift to me was meeting, sitting at a table, talking (and even taking a selfie) with Sophia Loren. I say it out loud and I'm not ashamed of it. There is nothing more Naples than Sophia, for us emigrants!
What is too serious to joke about?
Physical or psychological violence, vulgarity and arrogance, are the things I can't laugh at.
The work at the time of "coronavirus" how are young artists responding to this viral and humanitarian emergency that has affected Italy and Europe? How are you experiencing it in London?
Art always finds its way. No viruses can stop it. The British government has allocated some funds for creation during the quarantine period, we are all working hard. We have all lost a lot of work, but not hope, nor the awareness that the world cannot exist without music. So we just have to be patient, reflect, rethink the way we communicate and start creating again. With some colleagues of the Royal Opera House, and the help of advanced technology, we have created virtual concerts, fundraising for hospitals, hospices and musicians in difficulty. As for the humanitarian side: in such difficult moments, you perceive the true sense of community. The human being is the same everywhere. Pietas and love have no borders, only different ways of showing themselves. 750,000 civilians have given their availability to help people in need, not to mention all those retired medical professionals who have put their lab coats back on. For me, the virus has annihilated that sense of guilt that assails me every time I decide to stop, in a world that has no pauses, and manages to make me feel guilty, even if I just take a simple breath ... especially in this city that never rests. During this tragedy, I am finding time for myself, for people dear to me and also for strangers. We will never forget those dear to us who have left us, yet, it is good to find again, all those that the frenzy of the miserable time had made us forget.
Your future commitments?
Virus permitting, I will be on stage and will assist choreographing a new musical here in London’s West End, the title of which I cannot reveal yet, but it will be mega cool.
Last year I wrote a show for the "La Rocca Barocca" festival. A very amusing hybrid of opera & dance with music by Vivaldi and Vinci, contrasting jovial Neapolitan music with serious Venetian, featuring a solo dancer from Covent Garden and four solo singers. I wanted to focus on the issue of acceptance of ‘the other’ and immigration and, given its great success, I think I managed to touch the right nerve of our historical moment. We opened the season at the Colon theatre in Bogota and we were at the Napoli Teatro festival in 2019. "Viaggio Barocco" will continue to travel and make people dream and think. I also have a couple of proposals for opera direction in America. Next spring I will create the choreography for a new zarzuela at the Teatro della Zarzeula in Madrid and I am booked as revival choreographer for "Le Nozze di Figaro" at the Royal Opera House in Covent Garden, but yet again … who knows?
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31/03/2020
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L'autore e regista Gianmarco Cesario : "Far vivere le emozioni dei personaggi e trasmetterle al pubblico, mediandole con la mia sensibilità ed il mio punto di vista .."
01/04/2020
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Amedeo Monzo: " Vorrei cambiare la coscienza comune, la stessa che fa pensare che il ballerino, il musicista, l'attore, non siano lavori come gli altri..."
03/04/2020
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Il regista e attore Massimo Andrei: " L'arte é Nutrimento per lo spirito, non per lo stomaco e chi ne sa qualcosa, sa che lo spirito è un motivo di vita."
05/04/2020
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L'attore e danzatore Antonio Catalano: " Portare in scena un buon personaggio vuol dire riuscire ad entrare in contatto con la sua anima, con il suo essere..."
12/04/2020
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Lo scrittore Salvatore D'Ascia : "..per me, la scrittura è sempre stata un’esigenza. Come vivere e respirare.."
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Lo scrittore Salvatore D'Ascia : "..per me, la scrittura è sempre stata un’esigenza. Come vivere e respirare.."
13/04/2020
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ANGELO SMIMMO Performer dancer choreographer singer actor director: " I think my passion for dance and music must have been born when my mother conceived me."
15/04/2020
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Angelo Smimmo Performer, danzatore, coreografo, cantante, attore e regista: " La mia passione per la danza e la musica credo siano nate quando mia madre mi ha concepito. "
15/04/2020
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L'attrice Gigliola De Feo: "Da che ho memoria, ho sempre detto che avrei fatto l’attrice."
17/04/2020
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L'attrice Giulia Amaranta Fiume : "Per fare arte, ci vuole coraggio. Più di quanto si immagini.....L’arte oggi invita al coraggio! Oggi più che mai. "
21/04/2020
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L'attore performer JOSÉ ANTONIO DOMÍNGUEZ DOMÍNGUEZ : "Dietro ad ogni Artista ci sono diversi anni di sacrificio. Io comincerei a dividere la “fama” dall’essere Artista. "
25/04/2020
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L'attore Giordano Petri: "Quando sei davanti ad una telecamera, è lo spettatore a scegliere come guardarti, a teatro sei tu che guardi loro e decidi come farti guardare. È una magia. "
27/04/2020
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L'attore Maximilian Nisi: " Lontano dalle persone e dalle cose che amo col corpo, ma non con l'anima. "
30/04/2020
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JOSÉ ANTONIO DOMÍNGUEZ DOMÍNGUEZ : "Detrás de cada artista hay muchos años de sacrificio. Empezaría por diferenciar claramente la “fama” de ser un artista. "
02/05/2020
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l'attrice Maria Letizia Gorga: " Il fuoco lento è sempre accesso dalla passione."
03/05/2020
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Antonio Melissa: "Vivisezionare le emozioni alle volte è un problema!"
06/05/2020
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Titti Nuzzolese: "La potenza del teatro è la relazione col pubblico e questo spero non sarà mai messo veramente in discussione."
06/05/2020
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L'attrice Jole Rosa si racconta : "Teatro e vita si confondevano: una giostra voluttuosa e crudele.Il mio regista di culto è Federico Fellini, sublime re della finzione. Il suo cinema è anche teatro." "
07/05/2020
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Intervista a Mattia Meneghini, "Quando al talento si aggiunge il tempo"
08/05/2020
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Beatrice Baldaccini: "Io personalmente sono dell’opinione di tenere viva l’arte, tenere vive le idee e condividerle con chi in questo momento non possiamo vedere.."
12/05/2020
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l'attore Diego Sommaripa: "Con la scrittura trovo la mia intimità, mi metto a nudo , nelle mie storie c’è sempre qualcosa che mi appartiene.."
16/05/2020
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Intervista a Claudia Valenti: "Penso che saper sorridere di ciò che accade sia una grande qualità, che aiuta ad affrontare meglio la vita"
18/05/2020
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Marina Bruno: "La musica è potente. Può dare messaggi altissimi. La tristezza è ascoltare “musica giovane” priva di contenuti."
25/05/2020
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05/06/2020
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Luciano Salvetti : "Il varietà è un genere teatrale leggero ma molto difficile. Si spazia continuamente di ruolo in ruolo, dandoti la possibilità di affrontare tanti caratteri teatrali ..."
10/06/2020
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L'attrice Annalisa Iovinella: "prestare il mio corpo ad un respiro, ad una voce e ad azioni che non sono mie. E quindi lasciare fluire attraverso di esso nuove identità, come l’acqua nel letto del fiume."
13/06/2020
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l'attore Michele Anastasi : "Ammetto che mi innamoro molto facilmente del talento delle persone e della bellezza degli artisti in scena."
14/06/2020
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Barnaba Bonafaccia: "l’attore ama misurarsi con più personaggi e più è lontano dal proprio carattere più la sfida si fa interessante…"
18/06/2020
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Ivan Castiglione: " Gli artisti suggeriscono sempre l’attenzione verso la sensibilità e l’armonia. Mandano messaggi con tutte le loro forze purtroppo se chi decide, da tempo, pensa nella inutilità di queste carezze continue che gli artisti tentano di fare
20/07/2020
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Carlo Di Maro: "La fase di prove in teatro racchiude l'essenza stessa di uno spettacolo, il cui concepimento è emozionante e quasi soprannaturale."
21/07/2020
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Il pittore Francesco Fiscardi : "sin da bambino ho avuto il desiderio di esternare le mie emozioni attraverso un linguaggio legato ai colori..."
17/08/2020
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Intervista al poeta FLAVIO PROVINI, I° Premio Poesia al XV° Premio Letterario Internazionale NAPOLI CULTURAL CLASSIC
24/08/2020
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Intervista ad Antonello Sòriga, Vincitore per la Narrativa al XV° Premio Letterario Internazionale Napoli Cultural Classic
28/09/2020
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L'attore Manuele Morgese: " Chi mi conosce sa che per me recitare è un impegno che supera ogni coinvolgimento personale..."
09/10/2020
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Dario Ianne: " Lavorare duramente per essere un'altra persona, un'altra storia, un'altra vita sul palco, non essere te stesso, e soprattutto arrivare totalmente alle persone."
16/10/2020
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Intervista a Giuseppe Raineri vincitore del I° Premio Monologo Teatrale al XV° Premio Letterario Internazionale NAPOLI CULTURAL CLASSIC
17/10/2020
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Lea Iandiorio: "Oggi mi occupo di contrasto alla povertà educativa. Progetti dedicati ai ragazzi e ragazze che spesso non hanno allo spalle una comunità che crede nel valore della formazione e della educazione."
19/10/2020
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Virginia Penna: " TRA IL DIRITTO E IL SOGNO"
11/01/2021
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Il pittore albanese Armand Xhomo : "Un sentimento sano verso l'arte si rafforza sia tramite il dialogo con le persone semplici, sia tramite un rispetto verso i capolavori del passato.."
21/04/2021
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l'attore e regista Marco Usai: "Dirigere significa provare i diversi modi con cui si racconta una storia che deve smuovere lo spettatore seduto in platea. Credere nell’idea e realizzarla."
29/04/2021
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l'attore Enrico Basile : " Io amo i ruoli poco netti, quelli dove ci sono un mucchio di contraddizioni perché sono quelli dove riesco a rispecchiarmi.."
21/06/2021
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L'attore Mauro Collina: "Sono fiducioso che i teatri presto torneranno a riempirsi perché il Teatro fa bene all’anima e allo spirito, sia che tu voglia piangere, ridere o semplicemente staccare la spina. "
02/07/2021
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Intervista all'Archeologo Dr Roberto Spadea
02/07/2021
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lo scrittore Raffaele Notaro: "Ho scelto di raccontare questi eventi con gli occhi di un adolescente e di sua madre, di fronte all’insensatezza della vita, mentre tutto intorno crolla e si può contare solo su legami che offrano un riparo senza giudizi."
04/07/2021
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l'attore Carlo Caracciolo : " La verità è che non interpreti mai qualcosa totalmente uguale o totalmente distante dalla tua sensibilità.." Tra i premiati del cultura classic teatro 2021.
05/07/2021
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l'attrice Francesca Muoio: "Voglio ancora credere con tutta me stessa che lo spazio ci sia, perché il nostro paese è pieno di giovani artisti a cui sempre più spesso, purtroppo, mancano “i padri”.
13/07/2021
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Intervista a GIUSEPPE VECCHI, vincitore per la Poesia Inedita al XVI° Premio Letterario Internazionale NCC
21/07/2021
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Intervista a EMANUELE CAVARRA, vincitore per la Narrativa Inedita al XVI° Premio Letterario Internazionale NCC
25/07/2021
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l'attore Daniele Cannata: " Il mio impegno sociale nasce sempre grazie all'amore per il teatro.."
05/08/2021
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Intervista a Luca Pizzurro, vincitore con il Testo Teatrale "ALLUCCAMM" al XVI° Premio Letterario Internazionale NCC
14/09/2021
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l'attore Gianni Nardone: "Preferisco sempre “allontanare” il personaggio dall’attore, cercando di essere io al servizio di esso e non il contrario."
11/10/2021
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L'attore Paolo Aguzzi: "..in Teatro la connessione diretta col pubblico - sentirsi addosso gli occhi, il respiro delle persone in platea - sia impagabile"
24/10/2021
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La giovane autrice e attrice Elvira Buonocore:"..scegliere di scrivere ha voluto dire intervenire sulla mia vita in senso molto profondo, chirurgico, ha voluto dire incidere sul mio futuro."
16/11/2021
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Il giovane attore Mario Ascione: "La cosa più importante secondo me è avere una propria identità molto forte che sia però allenata al cambiamento.."
18/11/2021
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Il giovanissimo attore Peppe Romano: " Amo la recitazione perché la mia vita non mi basta, ho bisogno di viverne altre.."
29/11/2021
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L'attore Leonardo Di Costanzo: " Ci sono alcune interpretazioni che porto nel cuore. Paul, l’introverso pasticciere in “The Kitchen”, di Arnold Wesker, che ha toccato la mia diffidenza verso il genere umano."
02/12/2021
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L'attore Gaetano Franzese: "Il miracolo accade quando non è un attore a portare in scena il personaggio, ma è quest’ultimo a servirsi del corpo e della voce dell’attore per vivere.."
05/01/2022
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l'attore Gaetano Migliaccio: " La recitazione mi ha aiutato molto, mi ha aiutato a crescere, a emozionarmi, ad ascoltare e a lavorare su ciò che mi porto dentro.."
14/01/2022
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L'attore Carmine Borrino: "..la cosa che mi hanno insegnato a fare più di tutte è provare a guardare la realtà, indagarla, interpretarla e poi eventualmente raccontarla."
19/01/2022
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L'attore Alessandro Grima: "Vedere uno spettacolo dal vivo non è soltanto vedere uno spettacolo ma è anche partecipare insieme ad altri ad un'esperienza unica e irripetibile..."
20/01/2022
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Il danzatore Alessandro Macario: "non c’è molto interesse da parte della politica di investire in quest’arte meravigiosa.. ed è un grande peccato ."
01/02/2022
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Il giovane attore Andrea Verticchio: "la bellezza della recitazione risiede proprio in questo: fare quello che non avresti mai pensato di fare."
24/02/2022
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L'attore e regista Marcello Manzella: "con la regia è stata la voglia di creare qualcosa quasi da zero, di creare qualcosa di “mio”, qualcosa che avesse una mia visione personalissima.""
16/03/2022
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Giuseppe D’Angelo: "Ho cercato sempre di studiare, sperimentare, approfondire e soprattutto coltivare le mie passioni, il teatro e la musica, che sono sempre state il leitmotiv della mia vita."
19/07/2022
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L'attore Guido Di Geronimo: " Mi piace ritenermi una spugna, perché sono convinto che non si smetta mai di imparare e ogni occasione può essere quella buona per apprendere uno stile, una tecnica, un movimento, un’intonazione."
25/07/2022
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lo scrittore Vincenzo Coti: "I personaggi sono ispirati a persone realmente esistite, gli stessi protagonisti sono i miei genitori..."
26/09/2022
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lo scrittore Vincenzo Coti: "I personaggi sono ispirati a persone realmente esistite, gli stessi protagonisti sono i miei genitori..."
26/09/2022
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L'attore e regista Bruno Barone si racconta con passione :"in Italia c’è la necessità spasmodica di etichettare tutto e tutti, se sei un cantante non puoi fare il regista o se sei un attore non puoi essere un cantautore…invece..."
03/11/2022
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Il resgista e poeta Giuseppe Cerrone si racconta: " Come artista lavoro in modo ossessivo sulla forma e sul ritmo, che dilato e restringo a piacimento. Questo per creare stati di estasi e di concentrazione mistica."
10/11/2022
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Alessandro Balletta si racconta: " l’attore è un essere umano a cui viene chiesto di indagare la profondità e i prolungamenti del proprio carattere, della propria sensibilità.."
17/11/2022
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L'attore Gregorio Del Prete: " Un artista vive in un mondo utopico, un non luogo che possiamo percepire solo attraverso le emozioni e la verità che ci rimanda egli stesso nelle sue forme espressive.."
29/11/2022
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Lo stilista Michele Achille si racconta : "Il processo creativo e tecnico è molto simile alla progettazione di un edificio. La creatività non è l’unico elemento che confluisce in un progetto di moda, specie maschile."
12/12/2022
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Il drammaturgo e regista Fabio Pisano si racconta: "Ognuno dei personaggi che ho scritto, sento vicino; anche quelli in apparenza più lontani...."
29/12/2022
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L'attrice Francesca Borriero: "I personaggi che ho avuto modo di interpretare li ho sempre avvicinati tutti al punto da sentirli molto vicini a me ma non c’è dubbio che in alcuni casi sia più semplice ed in altri meno. "
03/01/2023
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L'attore e regista Danilo Rovani si racconta: "Dirigere ti mette di fronte a tensioni, responsabilità, problemi da dover risolvere con calma e pazienza. "
12/01/2023
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