‘CALL ME BY YOUR NAME’ DI LUCA GUADAGNINO VERSO LA STAGIONE DEI PREMI

LA STAMPA ANGLOAMERICANA LO ADORA, QUELLA ITALIANA FA FINTA DI NIENTE - IERI SEI NOMINATION AGLI ‘INDEPENDENT SPIRIT AWARD’, E TRE AI 'GOTHAM AWARD' - CON LUI C’È ANCHE ‘A CIAMBRA’ DI CARPIGNANO: GRAN RISULTATO PER DUE FILM ITALIANI CHE PERÒ HANNO POCO A CHE FARE CON I NOSTRI POTENTI DEL CINEMA
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 Sei nomination agli Independent Spirit Award, il massimo: miglior film, regista, attore protagonista, non protagonista, fotografia e montaggio, e le tre nomination ai Gotham Award, miglior film, protagonista e sceneggiatura, Call Me By Your Name di Luca Guadagnino, in uscita questo venerdì in America, quattro sale che verranno di settimana in settimana aumentate, si lancia definitivamente verso la corsa agli Oscar. E a suo fianco, nominato però solo come miglior regia troviamo il Jonas Carpignano di A ciambra, il candidato italiano alla cinquina del miglior film straniero agli Oscar.
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 Call Me By Your Name, film complesso, sia per la fama che il film si è costruito ai festival Sundance, a Berlino e a Toronto, sia per l’attenzione  della stampa inglese e americana, che lo definisce  come un “new film classic”, “il genere di film che vivete fino alla fine”.
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Scrive “Variety”, come un trampolino di lancio per gli Oscar come accadde un anno fa per Moonlight, gli Spirit Award inseriscono Call Me By Your Name in una rosa che vede come Miglior Film anche il forte The Florida Project di Sean Baker, l’horror politico Get Out di Jordan Peele, Lady Bird, opera prima di Greta Gerwig, The Rider di Chloe Zhao.
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Avere due registi italiani nominati agli Spirit Award è un grande risultato per il cinema italiano, anche se questi film hanno ben poco di italiano e non fanno proprio parte della nostra industria. Anche i due protagonisti del film di Guadagnino sono nominati come miglior attori, il giovanissimo Thimotée Chamelet come protagonista e Arnie Hammer come non protagonista. 
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Solo un anno fa, possibile candidato agli Oscar per Birth of a Nation, si trovò la strada sbarrata a causa delle accuse per molestie sessuali al suo regista e protagonista Nate Parker. Hollywood in questo è ormai inflessibile. La stessa cosa sta capitando ai film prodotti da Harvey Weinstein, come il notevole Wind River di Taylor Sheridan, che, malgrado il grande lancio a Cannes, è stato tolto di mezzo anche dalle sale dopo l’esplosione del caso Weinstein e difficilmente si ritroverà delle nomination agli Oscar visto che né gli Spirit né i Gotham lo hanno minimamente considerato.