“PEDINATE SISSI, È ANTISOCIALISTA” – L’IMPEGNO MILITANTE CONTRO IL REGIME COMUNISTA DELLA DDR MISE ROMY SCHNEIDER NEL MIRINO DELLA STASI - I SERVIZI SEGRETI DELLA REPUBBLICA DEMOCRATICA TEDESCA APRIRONO UN FASCICOLO SULL’ATTRICE AUSTRIACA CON L’OBBLIGO DI SEGUIRLA OGNI VOLTA CHE ENTRAVA NELLA GERMANIA EST (E FORSE ANCHE FUORI)… Romy Schneider Diavolo d'una Stasi, non si lasciava sfuggire nessuna occasione. Spiava anche Romy Schneider, una delle attrici di lingua tedesca più affascinanti della storia del cinema. L'interprete, giovanissima, del film sull'imperatrice d'Austria Sissi era impegnata politicamente contro la tirannia dello Stato socialista della Germania dell'Est ( Ddr) e quindi la polizia speciale del ministero della Sicurezza del regime decise di metterla sotto controllo: sulla base di un' ordinanza del 1976, ogni volta che fosse entrata nel territorio della Ddr avrebbe dovuto essere pedinata e tutti i suoi movimenti e incontri essere registrati. Così avvenne fino al 7 giugno 1982, una settimana dopo la morte dell'attrice probabilmente per suicidio (non collegato all'attività della Stasi).Il dossier riguardante Romy Schneider è stato rivelato ieri dal quotidiano popolare Bild e confermato dalla Birthler Behörde, l'autorità tedesca che cura gli enormi archivi della Stasi, chilometri di rendiconti dello spionaggio socialista.L'attrice, nata a Vienna nel 1938 con il nome Rosemarie Magdalena Albach, entrò negli Anni Settanta nello Schutzkomittee Freiheit und Sozialismus, che si occupava delle libertà democratiche represse nella Ddr. Non una semplice aderente ricca e famosa che poteva finanziarne le attività: in qualche modo una militante.La vita, sentimentalmente tormentata e negli anni successivi drammatica, l'aveva portata a frequentare ambienti intellettuali europei che si battevano per la libertà, fosse essa di destra o di sinistra, soprattutto tra Germania, Francia e Italia, dove girò numerosi film, dalla "Califfa" di Alberto Bevilacqua a "Ludwig" di Luchino Visconti.In questo ambiente, aveva potuto fare proselitismo per la causa delle violazioni dei diritti civili nella Ddr: tra i nomi famosi che coinvolse, l'attore francese Yves Montand e lamoglie Simone Signoret. Erano anni di grandi battaglie ideologiche e la Stasi ritenne che l'attrice fosse un elemento antisocialista pericoloso da tenere d'occhio. Nel 1978, al suo fascicolo fu aggiunto l'ordine di seguirla e di annotarne i movimenti ogni volta che fosse entrata nella Germania dell'Est (e forse anche fuori da questa). erik honecker