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07/06/2022
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Agenda teatrale programmata dal Teatro Pubblico Campano
Agenda teatrale
dal 2 al 9 novembre 2014 programmata dal
Teatro Pubblico Campano
Teatro Garibaldi - Santa Maria Capua Vetere
Inaugurazione stagione teatrale 2014/2015
info 0823799612
Domenica 2 Novembre, ore 18,30
Bibi’ Produzioni presenta
Biagio Izzo
in
"L’amico del cuore"
una commedia di Vincenzo Salemme
con Mario Porfito, Francesco Procopio e con Antonella Cioli
regia di Vincenzo Salemme
L’amico del cuore
è una commedia del 1991.
Quando l’ho rappresentata la prima volta, nella stesso anno, era un atto unico e si intitolava “L’ultimo desiderio”.
Negli anni successivi sentivo che la commedia aveva una potenzialità maggiore e decisi quindi di scrivere “L’amico del cuore”, ampliandola e separandola in due atti.
La prima volta che la rappresentai in questa forma era il 1995. Fu subito accolta con molto calore. Adesso mi si presenta la possibilità di metterla in scena come regista. Dalle prime letture mi sono reso conto che la commedia, dentro la trama comica, ha una vena di profonda cattiveria.
In questa edizione mi piacerebbe portare in superficie la crudeltà dei rapporti umani.
In questa edizione mi piacerebbe che Michelino Seta diventasse vittima di se stesso, di tutto ciò in cui ha finto di credere, di tutto il suo provincialismo culturale, di tutta la sua mentalità aperta ma solo a parole. E quindi mi piacerebbe che Roberto Cordova diventasse un uomo che coglie nella propria malattia (Deve subire un trapianto cardiaco con poche probabilità di sopravvivenza) un occasione di rivalsa nei riguardi dell’amico più fortunato, quell’amico del cuore, Michelino, che ai suoi occhi appare un uomo di successo per di più sposato con una donna bellissima.
I due sono amici dall’infanzia e probabilmente, Roberto, da sempre pensa che l’amico abbia avuto una vita più facile, più fortunata. Quale occasione migliore quindi per vendicarsi di quell’amico che si dice uomo aperto e democratico, quell’uomo che giudica la gelosia un sentimento barbarico, quale occasione migliore per dimostrare che le sue sono soltanto chiacchiere.
Quindi in definitiva mi piacerebbe che questa edizione fosse proprio un duello, in cui l’arma scelta dai contendenti non è la spada ma l’ipocrisia. Il tutto nella tessitura classica della commedia degli equivoci, dove ognuno dei personaggi si veste di un ruolo per nascondere la propria natura più profonda: un prete ambiguo che non ha deciso se essere “uomo o ministro di Dio”; un ragazzo di quattordici anni (malato del morbo di Matusalemme) che ne dimostra quaranta e crede di essere la reincarnazione di un merlo; la mamma di questo ragazzo legata ancora al ricordo del marito defunto, ma che alla prima occasione cede alle lusinghe di un tassista invadente e aggressivo.
E su tutti spicca Frida, IL SOGNO. Frida, la bellissima moglie di Michelino, Frida la bionda svedese, Frida ricordo di una Svezia del progresso, la Svezia della libertà, la Svezia senza tabù e senza peccato, Frida innocente e Frida che adesso...aspetta un bambino. E ad imbrogliare ancora di più la matassa interviene chi quella matassa la dovrebbe sbrogliare: la ginecologa, che dirà..1Infine, come mi capita di fare da qualche anno, mi piacerebbe anche in questo caso, aprire in qualche modo la commedia al pubblico, alla partecipazione del pubblico. Mi farebbe piacere cioè che questa commedia, per il pubblico in sala diventasse quasi un racconto, un aneddoto sul quale ognuno potrebbe essere chiamato ad esprimere la propria opinione. Mi piacerebbe cioè che ognuno degli spettatori maschi si domandasse: ma se il mio amico del cuore, in punto di morte, mi venisse a chiedere, come ultimo desiderio, di andare a letto con mia moglie, cosa farei? E mi farebbe anche piacere sapere cosa ne pensa la moglie.
Vincenzo Salemme
Teatro Nuovo di Salerno
Sabato 1 ore 21,00 e domenica 2 Novembre ore 18,30
info 089227595
Albertina produzioni s.r.l. presenta
Gino Rivieccio
in
"Stasera ci divertiamo"
di
Gino Rivieccio, Gustavo Verde, Gianni Puca
regia di Giancarlo Drillo
Una grande serata e un grande spettacolo di monologhi e canzoni di un artista che osserva con attenzione i repentini mutamenti degli ultimi anni dove la generazione degli “anta” è disorientata da un mondo che sta correndo velocemente ma non si sa dove. Un’epoca in cui bisogna confrontare il proprio pensiero con gli “amici” di facebook, tenere il passo e seguire i link,i tweet, i twoo. Dove bisogna sapere che il futuro è lo slowfood, la cucina macrobiotica, i cibi tecno e seguire (in tempi di crisi) diete a base di costose proteine.
Alla fine di questo viaggio che ripercorre gli ultimi anni della nostra storia l’artista farà crescere nel suo pubblico il desiderio di rimpossessarsi della tradizione, della storia, della cultura di un paese che attraverso la musica, la satira e la letteratura dovrebbe restituire gloria ai personaggi che l’hanno reso celebre. Nella seconda parte infatti Gino Rivieccio che é anche autore dello spettacolo con Gustavo Verde e Gianni Puca, ripercorre i tratti salienti dei suoi 35 anni di carriera attraverso monologhi e personaggi, imitazioni e caricature che lo hanno reso beniamino del suo pubblico. E grazie anche al supporto di una band diretta dal Maestro Antonello Cascone, accende la miccia per scatenare una vivace analisi che gira intorno ai personaggi della politica e della cultura ma anche di quel trash che riempie i blog e le pagine dei nostri quotidiani.
Teatro Verdi di Salerno
Inaugurazione stagione teatrale 2014/2015
Da giovedì 6 a domenica 9 Novembre
feriali ore 21,00 - festivi ore 18,30
Compagnia Mauri Sturno
in collaborazione con la Fondazione Teatro della Pergola presentano
Una pura formalità
dal film di
Giuseppe Tornatore
versione teatrale e regia
Glauco Mauri
con Glauco Mauri e Roberto Sturno e con Giuseppe Nitti, Amedeo D’Amico, Paolo Benvenuto Vezzoso, Marco Fiore
scene Giuliano Spinelli, costumi Irene Monti, musiche Germano Mazzocchetti
Una pura formalità è una lunga misteriosa notte dove un uomo aiuta un altro uomo a cercare di capire quel viaggio a volte stupendo e a volte terribile che è la vita Una squallida stanza di uno squallido Commissariato di Polizia. Si direbbe facile, in fondo,una stanza è una stanza. Ma c’è qualcosa di inquietante: tutto è sbilenco, una prospettiva irregolare, libri e faldoni ingrigiti dagli anni, sui muri misteriosi graffiti e un orologio senza lancette... come se il tempo si fosse fermato.
Quando il film uscì nelle sale nel 1994 fu accolto, per la sua inquietante novità, con una certa difficoltà da parte della critica. Oggi è considerato uno dei suoi film più belli in assoluto (lo stesso autore ne è convinto), un “piccolo capolavoro”, ne erano protagonisti Gérard Depardieu e Roman Polanski con un giovanissimo Sergio Rubini. Nell'allestimento teatrale, Roberto Sturno è lo scrittore Onoff e Glauco Mauri il Commissario, "L’intensità del racconto, il suo ritmo, illuminato da emozionanti colpi di scena, una razionale e al tempo stesso commossa visione della vita – dice Glauco Mauri – mi hanno spinto, in pieno accordo con Tornatore, ad una libera versione teatrale.Già il film ha una sua struttura sospesa fra cinema e teatro e questo mi ha molto aiutato nel lavoro. E come negli “incontri” fortunati, la storia così magnificamente raccontata nel film,ha fatto germogliare in me emozioni inaspettate che diventavano sempre più mie.
Un’opera tanto più è valida quanto più dona a un interprete la possibilità di scoprire sfumature umane e poetiche in essa nascoste.
Ho cercato di far rivivere tutta la forza drammatica della sceneggiatura modificandone quelle parti che si presentavano con dei connotati troppo cinematografici, preservandone al tempo stesso quell’intensità che dall’inizio ci avvolge nel suo misterioso intreccio. Il racconto rimane oscuro fino al suo sconvolgente epilogo dove i pezzi lacerati di una vita si compongono in una serenità inaspettata e commovente: un capovolgimento radicale di quello che sembrava un giallo.Un delitto è stato commesso e ne viene accusato un celebre scrittore, Onoff.Ma, pur con la tipica atmosfera di un thriller, Una pura formalità è un viaggio alla scoperta di se stessi, di quella che è stata la propria vita.“Gli uomini sono eternamente condannati a dimenticare le cose sgradevoli della loro vita;e più sono sgradevoli e prima si apprestano a dimenticarle”. Ecco quello che scrive in uno dei suoi romanzi Onoff, che nella lunga notte di Una pura formalità cerca ansiosamente di ricordare... ricordare... cosa?
Un altro uomo aiuta Onoff in questa faticosa ricerca di un passato che si è voluto dimenticare: un inquietante commissario di polizia, un personaggio duro e ironico, comprensivo ma implacabile...
Non può non sovvenirmi il ricordo del grande Dostoevskij e il rapporto tra Porfirij e Raskolnikov in Delitto e Castigo.
Tutto si svolge in una sperduta stazione di Polizia. Ma lo è veramente? E dove si trova? E quelle strane persone al suo interno, sono poliziotti? Cosa aspettano?
La storia fa nascere numerosi interrogativi ed è pervasa di “misteriosi perché”. Il cinema ha le sue ricchezze espressive, il teatro ne ha altre che sono sue proprie. E su un palcoscenico, nel nostro caso, la parola assume un valore non solo di racconto ma anche di invito alla fantasia e alle domande. Domande necessarie all’uomo per aiutarlo a cercare di comprendere quel viaggio a volte stupendo e a volte terribile ma sempre affascinante che è la vita.
Teatro Comunale Costantino Parravano di Caserta
info 0823444051
Da venerdì 7 a domenica 9 Novembre
feriali ore 20.45 - festivi ore 18.30
Compagnia Nuovo Teatro presenta
Penso che un sogno così
di
Giuseppe Fiorello e Vittorio Moroni
con Giuseppe Fiorello
musiche eseguite dal vivo da Daniele Bonaviri e Fabrizio Palma
regia di Giampiero Solari
Salgo a bordo del deltaplano delle canzoni di Domenico Modugno e sorvolo la mia infanzia, la Sicilia e l’Italia di quegli anni, le facce, le persone, vicende buffe, altre dolorose, altre nostalgiche e altre ancora che potranno sembrare incredibili.
Attraverso questo viaggio invito i protagonisti della mia vita ad uscire dalla memoria e accompagnarmi sul palco, per partecipare insieme ad un avventuroso gioco di specchi.
Teatro Nuovo di Salerno
Sabato 8 ore 21,00 e domenica 9 Novembre ore 18,30
info 089227595
Good Mood di Nicola Canonico presenta
Una bugia tira l'altra
di
Luigi Russo
con Gianni Ferreri, Nathalie Caldonazzo, Nicola Canonico, Chiara Mastalli, Cecilia Taddei
regia di Luigi Russo
Sinossi
Chi di noi non ha mai detto una bugia? È ciò che accade ai protagonisti della nostra storia: Giorgio presta volentieri la sua casa al caro amico Roberto ogni mercoledì pomeriggio, per farlo incontrare con l'amante, Jessica, così lui può incontrarsi in segreto e indisturbato con la moglie di Roberto, Elena. Arriva in anticipo, a rompere le uova nel paniere, la moglie di Giorgio, Barbara, che viaggia continuamente per affari. Inizia così una serie di scuse, bugie ed equivoci esilaranti, che condurranno i nostri personaggi a delle situazioni di vita sempre più complicate da gestire, che montano attimo dopo attimo fino all'inevitabile conclusione. Nella vita solo ciò che non si fa non si saprà mai. Mi raccomando: Non dite bugie!
Note
La scena è divisa in due appartamenti, quello di Roberto ed Elena, l’altro di Giorgio e Barbara. L’alternarsi frenetico di quello che succede nelle due case promette una comicità di situazione molto efficace. Farsa moderna dal ritmo serrato e brillante, il cui meccanismo, preciso e sicuro, coinvolge il pubblico in un teatro di puro intrattenimento.
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